Pagliuca: “Oggi era la partita più difficile, siamo stati bravi a non giocare. I cambi hanno fatto la differenza”
Nel post-partita è intervenuto anche il tecnico bianconero Guido Pagliuca per commentare la terza vittoria consecutiva. Queste le sue considerazioni:
Felicità – “Sono contento per tutti, dal presidente, al direttore, ai ragazzi fino ai tifosi. Anche oggi ci hanno aiutato, sono stati il dodicesimo uomo in campo. Anche nei momenti di difficoltà ci hanno sostenuto. Quelli di oggi sono i tre punti della determinazione e andiamo avanti”.
Non giocare – “Il Montevarchi era la peggior squadra che potevamo affrontare. Prima di oggi avevano conquistato solo punto in tre partite, ma avrebbero meritato molto di più. Loro giocano le partite sempre uomo su uomo e col coltello tra i denti. Sapevamo che non c’era spazio per giocare e siamo stati bravi a non giocare, perché oggi giocare voleva dire fare il loro gioco. Più avanti dovremo essere bravi a giocare anche quando troveremo avversari che giocano uomo su uomo, ma oggi mi ritengo soddisfatto”.
Subentrati – “Oggi la differenza importante sono stati i cambi. Chi è entrato era fresco, ed è entrato in un momento delicatissimo della partita. Un calo di concentrazione avrebbe significato regalare un uomo all’avversario e non ce lo potevamo permettere”.
Paloschi – “Innanzitutto è un ragazzo di qualità. Dopo 25 minuti aveva avuto un problemino ma è voluto rimanere in campo e ha stretto i denti. Gli faccio i complimenti. Ha uno spessore umano devastante, accompagnato da un gruppo altrettanto encomiabile”.
Malotti – “È stata una l’assenza più importante per il Montevarchi. Penso sia un valore aggiunto per il calcio, è una persona eccezionale e mi dispiace molto che non abbia potuto essere in panchina. Gli auguro di tornare quanto prima”.
Riposo – “Adesso faremo un giorno di riposo perché siamo tutti stanchi. Questa partita necessitava di una preparazione più lunga, ma siamo stati bravi a fare di necessità virtù. Ora avremo una settimana non piena che ci darà un po’ di respiro”. (Jacopo Fanetti)
Fonte: Fol