Padalino: “Complimenti alla squadra. Ancora molto da registrare ma mi è piaciuta la voglia”
Al termine della gara si è presentato in sala stampa mister Pasquale Padalino. Di seguito le sue dichiarazioni:
Partita – “C’è da fare una fare una considerazione più ampia. Scendevamo in campo per la prima volta in una partita vera. In questi 22 giorni abbiamo simulato una gara, ma quando manca l’agonismo, anche di un’amichevole, è difficile avere le risposte sperate. I ragazzi sono andati anche oltre le aspettative. Abbiamo subito il 2-0 immeritatamente, senza nulla togliere all’imolese, chi si è avvicinato al gol siamo stati noi, con Varela, Disanto e Mora mentre Lanni non ha fatto una parata. Ma il calcio è anche questo”.
Reazione – “Oggi mi interessa la voglia che la squadra ha dimostrato nei secondi 45 minuti per provare a riprendere la partita. Anche in maniera a volte confusionaria, bisogna riconoscerlo, ma non abbiamo mai sofferto contro una squadra che gioca a calcio, e la cui classifica non è veritiera. Ci teniamo la reazione e il punto. Mi è stato detto che questa squadra quando era andata sotto aveva sempre perso, quindi è un punto di partenza non indifferente. Tutti ci hanno messo impegno, erano smaniosi di risolvere le cose in maniera diretta”.
Complimenti – “Siamo finiti tantissime volte in fuorigioco, dovevamo fare cose diverse per eludere la loro tattica, ma questi sono aspetti che vanno ancora migliorati e lavorati. Non sono soddisfatto in generale perché avevamo la sensazione di poter portare a casa i tre punti, ma avendo lavorato insieme da 20 giorni, con giocatori a mezzo servizio come Cardoselli, Bianchi e Caccavallo, peraltro in un sistema di gioco mai adottato, devo fare i complimenti ai ragazzi. Stiamo parlando di una squadra che partiva da zero”.
Smarrimento – “Abbiamo preso gol nel momento migliore, c’è ancora molto da registrare ma abbiamo tenuto botta quando dovevamo, concedendo volutamente un po’ di campo; loro sono molto aggressivi, per cui potevano crearsi più spazi per i nostri attaccanti. Quando andavamo uomo contro uomo qualcosa rischiavamo, perché gestivamo l’ampiezza con due giocatori e due esterni mentre loro avevano anche il play. Lo smarrimento c’è stato dopo il secondo gol, perché abbiamo preso gol su una palla laterale dove bastava non concedere il cross lasciandogli il passaggio più profondo. Ma da quel momento in poi abbiamo anche osato”.
Mentalità – “Nelle partite precedenti che ho analizzato, ho notato la tendenza di alcuni calciatori ad arretrare, come se andando indietro si avesse la certezza matematica di difendere meglio. In realtà non è così, almeno secondo il mio punto di vista. Dobbiamo imparare ad andare avanti, le letture servono a questo motivo”.
Collettivo – “I ragazzi avevano voglia di dimostrare. Un po’ di polemica arieggi ma ho visto che sono andati a prendersi gli applausi, a mio avviso meritati, per quella che è stata la condotta. Sinonimo di chi vuol lottare anche nella difficoltà più totale”.
Centrocampo – “A livello di alternative forse qualcuno in mezzo ci manca. Abbiamo elementi con caratteristiche non da play. Bani è andato un po’ in difficoltà dopo il calcio di rigore, si è un po’ sentito sotto pressione. Però il calcio è quello, l’abilità del calciatore è dimenticarsi quello che è successo prima. Nel reparto di centrocampo abbiamo defezioni che devono essere rimpinguate per dare alternative a chi sta tirando la carretta”.
Varela – “Si è un po’ innervosito perché sente il peso di chi deve dare qualcosa in più. È il tipo di giocatore borderline, che ti può far vincere le partite ma quando non è in gara ti aspetti di più. Ma dal punto di vista applicativo non posso rimproverargli niente. Lui è stato uno di quelli a dirmi qualche settimana fa di dover puntare ai playoff, perché ha questa voglia di dimostrare. Forse è anche combattuto da voci di mercato, la gestione non è facile. Fino a quando non ci sarà un chiarimento, i giocatori sotto osservazione come lui possono avere interferenze esterne”.
Futuro – “Finita la finestra di mercato deve partire una proiezione a testa bassa, non ci saranno più motivi di distrazione. Che non faranno più trovare alibi a qualcuno piuttosto che a qualcun altro. Dovremo avere pazienza, tenere duro e evitare di farci distrarre”. (Jacopo Fanetti)
Fonte: Fol