Osti: “Qualcosa di enorme è successo in Figc. Necessaria una riforma sportiva”
“Temo che sia avvenuto qualcosa di enorme nella Federcalcio. Perché la Figc che rifiuta l’iscrizione all’Eccellenza da parte del Siena di Giacomini vuol dire che c’è qualcosa di potente e particolare che non conosciamo”. A parlare è Stefano Osti, storico segretario del Siena e sempre vicino alle sorti bianconere. “Ormai da molti mesi provo una reazione di rifiuto per un mondo, quello del calcio, che non è più capace di gestire il diritto sportivo”, spiega al Corriere di Siena. Se nel 2018 “si intersecavano tribunali sportivi e ordinari in una sequenza logica delle cose”, e “alla fine il Siena non fu ripescato per il rifiuto della Lega di serie B ad andare in soprannumero, un dispiacere, ma in ogni modo una presa di posizione legittima da parte di un organo del calcio”, dice Osti, “oggi c’è un cortocircuito che non è più controllabile e per questo è necessaria quanto prima una vera riforma sportiva che escluda il ricorso alla giustizia ordinaria. Ho letto che il ministro Abodi vorrebbe proprio questo cambiamento e che ne ha già parlato con il collega Nordio affinché la giustizia sportiva torni ad essere fine a se stessa avendo un termine temporale nella propria giurisdizione. Ora c’è solo confusione oltre ad un Tar che mi sembra abbia sempre le porte aperte per Montanari”
Come finirà la vicenda del Siena? “Secondo me non può che finire nella maniera più giusta, con i valori del campo e della giustizia sportiva che trionfano e vedranno la Robur di Giacomini ai nastri di partenza dell’Eccellenza – risponde Osti – male che vada, se dovessero dare ragione a Montanari, ci saranno due squadre del Siena. Una vera, quella di Giacomini, e una finta che è l’Acr. Non sarebbe una novità, nel passato ci sono state due Messina. Saranno poi i tifosi a scegliere chi seguire”
In caso di ricorso di Montanari anche al Consiglio di Stato, prosegue l’ex segretario della Robur, ci sarebbe un ulteriore allungamento dei tempi anche se “a mio avviso più brevi rispetto al Tar. Ma a questo punto c’è da aspettarsi che Montanari vada anche a Strasburgo (…). Faccio fatica a trovare un senso a tutti questi ricorsi. Se aveva i soldi e poteva pagare perché farlo oggi e non il 20 giugno? Con i ricorsi tra l’altro ha anche prolungato la legittimità del titolo sportivo e adesso oltre agli stipendi di giugno deve pagare pure quelli di luglio”. Il Tar, sospendendo la ripartenza del nuovo Siena, sostiene Osti, sicuramente ha anche bloccato “gli svincoli dei giocatori della prima squadra e delle giovanili. Ma Montanari è obbligato a pagare le scadenze federali altrimenti scompare, perde il titolo sportivo e per lui si chiudono le porte del calcio. A quel punto va tutto a cascata, la messa in mora e l’istanza di fallimento”.
Fonte: Fol