Ostaggi!

Provate voi che ci concedete il privilegio di leggerci a scrivere qualcosa sul Siena. Una notizia che non sia una voce, un fatto concreto, un segno di vita! Impossibile! Si può parlare solo di ipotesi, senza alcun fondamento, senza alcuna logica. Già, la logica! Ce n’è mai stata un briciolo in questi ultimi mesi? Quando una società calcistica che rappresenta una città e un territorio è in realtà un corpo estraneo, senza alcun rapporto con nessuno, qualcosa è stato sbagliato. Montanari vede solo nemici. Lo è la FIGC che impone di rispettare le scadenze stabilite, lo sono i tifosi che pretendono chiarezza e che si sono visti privare di un risultato raggiunto sul campo per inadempienze della proprietà, lo sono i dipendenti, i collaboratori e i fornitori che pretendono – giustamente – quanto è stato pattuito, lo sono le istituzioni che chiedono il rispetto di un contratto firmato. Tutti nemici, da combattere, con ricorsi in quantità industriale che, al momento, hanno fatto registrare solo sconfitte in ogni sede. E poi c’è quel silenzio, insopportabile, che acuisce ancora di più il distacco, che ignora tutto e tutti, senza una minima logica, senza alcun rispetto. Purtroppo, se ne ricava solo una verità, amara: il Siena, la nostra Robur è in ostaggio di un presidente-padrone. Lui e solo lui decide cosa fare di ciò che ritiene essere un suo giocattolo, un balocco personale con cui fare ciò che vuole, senza aver capito che la Robur è ben altra cosa oppure – e sarebbe più grave, ma forse più probabile – lo ha capito ma non gliene frega niente. Alle decisioni del presidente-padrone è legato il nostro futuro, la nostra storia, la nostra passione. Non ci aspettiamo niente di positivo, tutt’altro, ma non possiamo fare niente di più che attendere, come gli ostaggi che aspettano di essere liberati. (NN)

Fonte: FOL