Nuovo stadio, è la fine di un mito
Il nuovo stadio non si farà nemmeno per i prossimi cinque anni. E’ la prima certezza del 2011, chiunque sarà il nuovo sindaco di Siena. Alle storiche posizioni contrarie palesate negli anni dal Pdl e Lega Nord, adesso anche il candidato del centrosinistra Franco Ceccuzzi dice “no” alla struttura che, l’attuale maggioranza ormai in scadenza di mandato, aveva programmato nel 2004 per poi bocciarla nel 2009. Siena, quindi, abbandona pure la strada dei privati per l’avveniristico progetto dell’impianto che doveva sorgere a Renaccio già nel 2007, ma che per molte vicissitudini, costi in primis, non è andato al di là dell’individuazione dell’area, del concorso e del plastico. Fino allo scorso anno, poi, esisteva la norma dell’obbligo dei 20mila posti per le società militanti in serie A, ma da questa stagione tutto è decaduto e pertanto, salvo ulteriori modifiche, i 15300 posti del “Franchi-Mps Arena” saranno sufficienti anche per la massima serie, senza che la società bianconera perda la mutualità (cosa avvenuta fino allo scorso anno e che aveva prodotto un rosso alle casse di 1.5milioni di euro a stagione) “Sette su Sette” Nel lontano ottobre del 2004, l’amministrazione comunale ed il sindaco Maurizio Cenni presentarono ufficialmente alla città il progetto del nuovo stadio dal nome “Sette giorni su Sette”. Oltre ai ventimila spettatori, avrebbe contenuto un ristorante, area grandi eventi, alloggi di servizio, uffici, foresteria e anche un moderno centro medico di 1000 metri quadrati. Il taglio del nastro era previsto tra il 2006 e il 2007 in località Borgo Vecchio, nell’area di Isola d’Arbia. Il concorso indetto dal comune di Siena, fu vinto dagli architetti Marco Pavarani (capogruppo), Paolo Iotti e Davide Marazzi che presentarono un progetto moderno, ma criticato, senza una curva, incastonato nel verde, con un bordo costruito per coprire la tribuna sottostante che doveva diventare un involucro abitato con grandi vetrate. Questo avrebbe permesso di vedere in qualsiasi punto la partita e al suo interno, oltre a 500 posti esclusivi, avrebbero trovato sede servizi e funzioni di rappresentanza dello stadio, comprese le aree vip con salette riservate, le aree stampa, ristorante, centro congressi, negozi e punto medico. Costi e viabilità Il nuovo stadio prevedeva anche una rivoluzione della viabilità con la struttura servita ad ovest dalla via Cassia e ad est dalla nuova bretella Renaccio-Isola d’Arbia (prevista dal comune) e dalla ferrovia. Il progetto per il nuovo impianto prevedeva pure 2500 posti auto e 50 posti bus attentamente pianificati al fine di contenerne al massimo l’impatto ambientale. In più il nuovo stadio sarebbe stato costruito non solo con finalità calcistiche, ma in previsione di strutture e servizi collaterali (attività sportive alternative, educative, terziarie, ricettive e commerciali). Il costo iniziale era di 25milioni di euro più 15milioni di spese varie. In totale 40 milioni di euro che però nel tempo sono lievitati fino a quasi 100milioni di euro tanto che il progetto non ha mai preso realmente piede. Da pubblico a privato Proprio a causa dei costi elevati e le nuove normative della Legge finanziaria, lo scorso anno il comune di Siena abbandonò il progetto non dando seguito alla previsione di spesa per l’avvio dei lavori del nuovo stadio. Difatti il comune avrebbe potuto stanziare soltanto 22 milioni di euro, quando il totale superava gli 80. Da qui la necessità di lasciare ai privati la costruzione dell’impianto. L’amministrazione comunale ha comunque portato avanti il progetto con l’intenzione di pubblicare il bando per l’importo complessivo dei lavori detratta la stima dei futuri ricavi provenienti dalla gestione dello stadio. L’idea era quella che il privato gestisse l’impianto per un numero di anni con l’amministrazione che avrebbe contribuito con una somma importante, ma non troppo alta da incidere sul patto di stabilità. Una strada che sembrava potesse essere intrapresa dal Siena Calcio divenendo di fatto tra le poche società di serie A in possesso di uno stadio di proprietà. Ma nessuno si è fatto avanti. Presente e futuro Il centrodestra bocciò l’ipotesi del nuovo stadio nel 2004 e questa posizione l’ha portata avanti fino ad oggi. Dieci giorni fa anche il candidato a sindaco Pd del centrosinistra, Franco Ceccuzzi, ha detto che lo stadio resta il “Franchi-Mps Arena”, che di fatto vuol dire pure l’abbandono della strada privata. A dare forza al “no” al nuovo stadio giunge in soccorso anche la Lega Calcio che dalla stagione attuale ha cancellato la normativa dell’obbligatorietà dei 20mila posti negli stadi di serie A. Quindi, nell’auspicata ipotesi di un ritorno nella massima serie, la nuova amministrazione comunale non sarà costretta nemmeno ad aumentare i posti del vecchio Rastrello. Nel caso di ripensamenti da parte della Lega, però, è certo che saranno fatti lavori di ammodernamento direttamente al “Franchi” anziché la costruzione di un nuovo stadio. Almeno per i prossimi 5 anni. “Sette giorni su Sette” va quindi in archivio e il sempre verde Rastrello, che nel 2011 compirà 88 anni anche se venne inaugurato nel 1938, continuerà ad ospitare le gesta eroiche dei beniamini della Robur e dei suoi tifosi. (Andrea Bianchi)
Fonte: Corriere di Siena
Fonte: Corriere di Siena