Novellino: «Non mi piace questa B È un torneo scarso con un grande Novara»

Walter Alfredo Novellino è un allenatore che conosce la serie B come le proprie tasche e vanta diverse promozioni in serie A. Dopo le recenti esperienze, non proprio esaltanti, attualmente è fermo ai box ed è stato intervistato da Gian Piero Scevola per Il Giornale.

I suoi giudizi sulla serie cadetta 2010-2011 sono abbastanza critici come potrete leggere dell’ampio stralcio riportato di seguito.

 

Aiuto Scusi Novellino, che fine ha fatto? Dal novembre 2009 è sparito?

«Aspetto la chiamata giusta. Intanto studio inglese e mi documento seguendo di persona in Inghilterra allenamenti e partite. Qui in Italia vanno di moda i soliti nomi e non si guarda il percorso dei singoli allenatori».

 

Dia allora i voti alla serie B, un campionato che lei conosce bene.

«Non è un grande torneo, non si è visto tanto e l’unica novità è il Novara. La classifica non è ben assestata perché nel ritorno qualcuno pagherà la lunghezza e la durezza della B».

 

Parta dalle conferme.

«A Siena e Atalanta, naturali favorite, do un 7 perché sono attrezzate per la A. I toscani però devono dare qualcosa di più mentre i bergamaschi, deludenti finora, hanno troppi alti e bassi, soffrono di problemi tattici e devono imparare a giocare col rombo. Doni è un trascinatore, ma quando manca la squadra si perde. La Reggina merita 6,5: buono l’allenatore Atzori e bene i giovani Viola e Rizzo. Ma 6,5 lo merita anche l’Albinoleffe perché Mondonico è una sicurezza».

 

E le sorprese?

«Il Novara merita 10 proprio perché nessuno se l’aspettava. Gioca meglio di tutti ed è anche una conferma, perché il gruppo è rimasto quello della Prima Divisione e i meccanismi li hanno imparati a memoria. Sono contento per il mio amico Tesser (abbiamo giocato insieme a Perugia e Catania), ha un gruppo perfetto insieme da tanto, ha valorizzato il duo Gonzalez-Bertani e fa giocare bene col rombo. Questo Novara non è una meteora, tutt’altro. Al Varese do 8,5 perché è un signor gruppo (anche loro insieme dalla C) senza prime donne, fanno un 4-4-2 perfetto ed è bravo Sannino a tenerli sulla corda e concentrati. Apprezzo anche il lavoro di Castori che nell’Ascoli, tra tante difficoltà societarie, sta tenendo una bella andatura».

 

Le delusioni?

«Il Torino in primis, do 6, ma i problemi tecnici sono sempre irrisolti. È Bianchi-dipendente e poi è partito con Sgrigna esterno con un 4-2-3-1 che lo penalizza perché è una seconda punta. Gasbarroni ha grandi qualità tecniche, ma è troppo fragile fisicamente. Stesso voto all’Empoli che, partito bene, poi si è perso; al Crotone, dove non ho capito il cambio Menichini-Corini e anche al Padova che potrebbe dare di più con la coppia Succi-Di Gennaro. Al Modena assegno un 5, mentre 4 se lo merita il Sassuolo, una autentica frana vista la valenza societaria. Forse i giocatori hanno raggiunto il massimo e sarebbe stato necessario un cambio generazionale».

 

Salva qualche personaggio?

«Mi piacciono il 20enne attaccante empolese Fabbrini e poi l’allenatore varesino Sannino, davvero un grande».

 

Nient’altro?

«È un campionato mediocre, con tante comprimarie, si salva solo il Novara. Il resto è una zona d’ombra totale». (Gian Piero Scevola)

Fonte: Il Giornale