Non ci arrendiamo, ma è un abbaiare alla luna

Nel silenzio più assoluto, con la rabbia che sta lasciando il posto alla rassegnazione, la Robur sta avviandosi verso la fine. Corre senza freni incontro ad un destino che sembra ormai segnato. Oggi ci sarà una nuova sentenza di condanna, due punti di penalizzazione sicuri, quasi certi tre, molto probabili quattro. L’ennesimo schiaffo ad una gloriosa storia, un altro graffio all’immagine di una società e una città a cui nessuno tenta concretamente di porre un rimedio. Solo chiacchiere, tante, troppe e fuori luogo, quando invece servirebbero solo fatti concreti. Siamo rimasti in pochi a ribellarci a questo andamento, coscienti che poco o niente possiamo fare, ma determinati a non fermarci pur coscienti che la mosca dà il calcio che può. Montanari è il maggior responsabile, siamo d’accordo, ma se il destino già scritto si compirà, saranno in tanti chiamati a risponderne moralmente, partendo dall’inizio, da quando fu deciso di affidare il Siena al gruppo armeno, fino alla scelta di Montanari. Le scelte sono sempre soggette ad errore, è fuori dubbio, ma su questa ci sono tutti gli elementi per rendersi conto di essere stata sbagliata. Che ha fatto di male la Robur per meritarsi tre anni da incubo, i peggiori nella nostra più che centenaria storia? Il momento dei sogni è finito da tempo e quello della speranza di assottiglia sempre di più. Siamo sconcertati davanti a questo silenzio, a questa inerzia che sembra ormai stabilizzata, solo pochi irriducibili ottimisti – che invidiamo – credono ancora in una svolta che al momento è avvolta dalla nebbia più fitta. Speriamo abbiano ragione loro. Chi ama il Siena non si arrenderà, lotterà ancora con le pochissime armi a disposizione, ma è evidente che tutto ciò è sempre di più un abbaiare alla luna, nessuno ci ascolta e niente cambia, come i cani che ululano alla luna. Povera Robur!(Nicnat)

Fonte: FOL