Niente Serie D per l’Ancona, mancano i soldi

L’Ac Ancona, esclusa dalla serie B e rimasta dunque fuori dal calcio professionistico, non è riuscita a «completare la domanda per l’iscrizione alla serie D, già presentata», perchè non ha raccolto i 349 mila euro necessari. Lo ha riferito il presidente Flavio Mais secondo cui mancherebbero ancora all’appello circa «150 mila euro». A questo punto sembra sfumare definitivamente l’ipotesi di iscrizione al vecchio campionato Interregionale, visto che il termine per completare gli adempimenti è scaduto oggi alle 18. In pendenza del ricorso al Consiglio di Stato – contro la sentenza del Tar che aveva confermato l’esclusione dalla serie B per mancanza della fideiussione da 800 mila euro e del pagamento di 2,4 milioni di euro di oneri previdenziali arretrati – Mais dice però di non voler mollare la strada della serie D. «Ci lavorerò nel week-end – ha detto -; ho due riunioni con un gruppo e dei professionisti emiliani, a Bologna, e mi sembra ci sia un grosso interesse. Contiamo di completare lunedì prossimo con il denaro la domanda d’iscrizione». E se la serie D sfumasse? «Dovranno trovarsi un altro presidente – ha risposto Mais -, sono contrario a ipotesi circolate come quella dell’iscrizione alla Terza categoria, che potrebbe essere sufficiente per non perdere l’affiliazione. Rimango comunque fino alla decisione del Consiglio di Stato, per il resto la società non è mia e decideranno gli azionisti»

In considerazione dell’ormai quasi certo addio alla D, sfumati anche i tentativi del sindaco Fiorello Gramillano di dare vita ad una cordata di imprenditori locali, si fa sempre più concreta l’ipotesi che a rappresentare l’Ancona calcistica possa essere il Piano San Lazzaro del presidente Andrea Marinelli. Il club, nato nel 1948, milita in Eccellenza e probabilmente cambierà il suo nome in ‘Us Anconitana 1905’. Stasera potrebbe essere data ufficialità al progetto durante un’assemblea al vecchio stadio Dorico dell’associazione di tifosi ‘Sosteniamolanconà cui parteciperanno anche Gramillano e Marinelli. È una no profit che vuole promuovere un azionariato popolare per entrare nel Cda di un futuro club. Si sta lavorando in Figc per avere una deroga e poter cambiare la denominazione per accontentare i tifosi della Curva nord che rivorrebbero anche il marchio dell’Ac Ancona. Quanto allo stemma della città (San Giorgio a Cavallo), potrebbe essere utilizzato, ma con qualche ritocco, mentre quello storico del Piano San Lazzaro, (due cavalli alati), rimarrebbe sulle maglie i cui colori sono stati già cambiati da granata in biancorosso.

Fonte: Tuttolegapro