Nel mirino della dea bendata…
L’unico vero nemico del Siena sono gli infortuni. Si, tutte le squadre sono soggette, ma nel caso nostro sembra che ci sia una regia occulta. Fantasie, certo e non potrebbe essere diversamente, ma dopo aver dovuto fare i conti per settimane con un parco attaccanti decimato, sabato scorso è stata la volta di Favalli che, a pochi minuti dall’inizio della partita si è fermato costringendo l’allenatore ad un ulteriore esercizio di equilibrio. Raimo era out per squalifica e la dea bendata (parecchio bendata…) ha messo nel mirino l’altro esterno basso e… il gioco è fatto. Prendiamola a ridere anche se ci sarebbe da piangere, ma il problema è grosso. Un conto è affrontare una-due partite con la squadra incerottata e con pochissime possibilità di cambi, un altro è dover far fronte a tanti impegni per un lungo periodo con l’infermeria sempre piena. Nessuno si è pianto addosso, la squadra e l’allenatore hanno fatto quadrato raddoppiando le forze e la concentrazione, la società e i tifosi gli sono stati vicini, ma a tutti coloro che amano il Siena farebbe piacere affrontare ogni avversario ad armi pari, ovvero con quasi tutti i propri effettivi a disposizione. Nella passata stagione e in quella in corso non è andata così, almeno per ora, auguriamoci che nel prosieguo del campionato le cose migliorino e che la dea bendata, mai magnanime con i colori bianconeri, volga il suo mortifero sguardo da un’altra parte. Nel frattempo, il presidente Montanari ha reso agibile l’impianto di allenamento di Quercegrossa, ponendo fine all’ipotesi che molto dipenda dal sintetico del Bertoni, una tesi spesso sposata dagli stessi addetti ai lavori e anche da osservatori esterni. (NN)
Fonte: FOL