Mulinacci: una festa con tanta allegria e voglia di stare insieme

Si è consumato l’ultimo atto del lungo periodo nella sede di Via Mencattelli, con una cena molto partecipata in termini di pesenze e di entusuasmo. A fare gli onori di casa Lorenzo Mulinacci, lo storico nostro presidente visibilmente commosso davanti all’entusiasmo e al numero dei partecipanti, un atto d’amore verso il Club, una dimostrazione di fede, anzi…di Fedelissimi.

Molto significative le sue parole nell’intervista rilasciata a Angela Gorellini de La Nazione:

«In questa sede abbiamo vissuto gli anni più importanti della storia del Club e del Siena. C’è stata anche qualche delusione, ma i momenti belli superano quelli brutti. Vi abbiamo trascorso grandi serate con il presidente De Luca e tanti protagonisti che hanno vestito la maglia del Siena. In passato era più facile vedere giocatori, anche dal nome importante, alle nostre cene… Il calcio è cambiato tantissimo».

Nel video di Nicola Natili proiettato durante la cena anche tanti tifosi che non ci sono più.

«Era giusto omaggiare chi in questi 20 anni ha partecipato alle nostre iniziative. Volevamo ricordare non solo i tanti campioni, ma anche coloro che non potranno vedere la nuova sede».

Dopo anni difficili si è tornati a respirare un’aria nuova.

«C’è entusiasmo. Tanta partecipazione alla cena, tanta allegria, sicuramente sono dovute all’attaccamento ai Fedelissimi, ma credo che se avessimo avuto 4 punti in classifica ci sarebbe stata molta meno gente. La vita di un club di tifosi va di pari passo ai risultati».

Si aspettava il Siena primo alla sesta giornata?

«Assolutamente no, anche perché la nuova proprietà, non appena insediatasi, ha parlato di ‘anno di transizione’, in cui sarebbero state gettate le basi per il futuro, sia da un punto di vista di ristrutturazione societaria che sportivo. Trovo in questa stagione analogie con quella 1999/00: partimmo con una società traballante, dopo un’estate di caos. Ma la squadra riuscì a isolarsi e vinse un grande campionato».

Domani sera Siena-Cesena con l’attacco spuntato.

«La sfortuna si è accanita contro di noi. Ma questa Robur ha dimostrato di potersela giocare con tutti. E, comunque, un pareggio lo firmerei subito».

Cosa le piace della squadra di Pagliuca?

«Lo spirito, l’organizzazione di gioco, la rabbia agonistica, il pressing, la voglia di lottare su ogni palla. I giocatori seguono l’allenatore e lo dimostra il post Pontedera-Siena, quando al triplice fischio sono andati da lui che era in tribuna squalificato».

Fonte: FOL