Mourinho sprona l’Inter: «non snobbare il Siena»

L’Inter è maltrattata. Ne è convinto José Mourinho, che nella conferenza stampa di presentazione della partita di domani sera contro il Siena, si lamenta per la disparità di trattamento di cui lui e i suoi giocatori sarebbero vittime rispetto ad altre squadre. Il riferimento del tecnico nerazzurro è alla multa che Mario Balotelli si è beccato per l’applauso ironico nei confronti dei tifosi del Chievo al momento della sua uscita in campo mercoledì e a quella che è stata inflitta alla società per i cori razzisti dei tifosi al’indirizzo di Luciano. Non solo. Il portoghese è arrabbiato anche per la squalifica di una giornata comminata ai suoi due collaboratori sempre in riferimento all’ultimo match di campionato. Inoltre Mourinho annuncia che Marco Materazzi oggi è stato operato al menisco sinistro.

BALOTELLI – Cominciamo proprio dalle parole di Mourinho su Balotelli. Quando gli viene chiesto che cosa pensi della reazione del giovane attaccante, che subito dopo il match con il Chievo aveva dichiarato che «il pubblico di Verona fa schifo», salvo poi fare una mezza marcia indietro a mente fredda, ecco la risposta dell’allenatore di Setubal: «Ci sono giocatori africani che arrivano in Europa e che in situazioni simili ignorano con tranquillità e con indifferenza (ai cori razzisti, ndr). Ci sono altri che reagiscono in modo negativo e hanno il diritto di farlo in accordo con la loro personalità. A lasciarmi sorpreso non è che Mario ha avuto cinque secondi di parole non felici perché magari dopo la partita lui è così. A lasciarmi sorpreso è come il potere ha reagito in questa situazione. Non ho capito perché l’hanno sanzionato. Mi aspetto tutto. Un giocatore che durante la partita sente un’atmosfera negativa e fa una partita corretta e prende un giallo naif non per un gran casino, esce di campo e fa un applauso di tre secondi, non credo che sia una multa giusta e non lo aiuta nella sua crescita. Non mi è piaciuto che si sia scusato il giorno dopo, non è giusto generalizzare contro tutta una città. Io dico che deve entrare in campo e non ascoltare niente e nessuno, giocare e andare a casa. Però non è facile. Io con Mario preferisco analizzare quello che ha fatto per la squadra. In quest’ultima partita ha giocato molto bene anche in fase difensiva. Questo per me è importante. E non mi importa del giallo naif che ha preso, mi interessa quello che ha fatto in campo. Se le cose con Mario vanno meglio ora? Non vale la pena arrabbiarmi. Preferisco valutare quello che fa in campo dal puntodi vista tecnico-tattico. Fa quello che gli diciamo a livello di lavoro di squadra e anche difensivo. Poi ha preso un cartellino giallo naif. Niente da fare, non giocherà con Il Siena ma ci sarà col Bari, col Milan e col Parma. Guardiamo alle cose in positivo. Come è positivo è stato che ha giocato per un’ora col cartellino giallo senza prendere altri rischi».

LE ALTRE DOGLIANZE La multa a Balotelli non è l’unica doglianza di Mourinho. Che è arrabbiato anche per la squalifica ai suoi due vice sempre per la partita col Chievo. «Non capisco – dice il portoghese -. Erano sulla panchina a fianco della panchina principale e sono rimasti in campo 90 minuti. Se ci sono rimasti è perché non è successo niente. Poi arriva una giornata di squalifica e non capisco veramente perché. Ma con noi sono successe tante cose – come la squalifica di Maicon prima della gara con la Juventus – quindi non mi sorprende». C’è poi il capitolo tifosi: nessuna sanzione al Chievo per gli insulti a Balotelli, multa all’Inter per i cori e gli insulti a Luciano dei supporter nerazzurri. Ecco come la vede lo Special One: «Il nome Inter ha significato importante nella storia – dice -.Significa internazionale, stranieri, diversità, club aperto a tutti da tanti anni, con tanti giocatori di origine africana. Se gli altri si comportano male nei confronti dei nostri giocatori, non significa che noi dobbiamo farlo agli altri. Spero che d’ora in poi nessun giocatore africano avversario senta mai dai nostri tifosi quello che sentono Mario o altri della squadra. Perché noi siamo stati puniti e il Chievo no? Non lo so. So che quando vedo un arbitro parlare con una panchina avversaria lo fa tranquillamente, a me mi guardano da 50 metri di distanza, fanno uno sprint e mi sbattono subito fuori. Non capisco le differenze (di trattamente, ndr) tra noi e gli altri. È successo anche ai nostri tifosi rispetto a quelli del Chievo».

L’AVVERSARIO – Domani a San Siro è di scena Inter-Siena. Tra i nerazzurri e i toscani, ultimi in classifica, ci sono 30 punti di differenza. Ma il tecnico portoghese non si fida: «Ricordo che l’anno scorso l’Inter prima giocava a San Siro con il Torino ultimo. È finita 1-1 e abbiamo perso 2 punti e non 3 perché nel finale Burdisso ha segnato su palla inattiva. Sono partite difficili e complicate, anche perché la classifica del Siena è bugiarda. Ed è bugiardo il 5-1 con la Fiorentina, perché è arrivato in un momento buono per la squadra. Prima di Malesani c’era un grande allenatore (Giampaolo, ndr) che ha fatto lavoro fantastico, poi arriva Malesani e subito la squadra comincia a fare risultati positivi con due vittorie in casa e belle partite fuori come a Napoli. Il 5-1 in casa è fuori dalla realtà di questa squadra. sarà una partita difficile e bisogna affrontarla molto molto bene. Voglio guardare Juve-Milan nello stesso modo in cui ho guardato Parma-Juve e poi Milan-Genoa, cioè in tutta tranquillità e senza nessuna pressione e questo è possibile solo se vinci la tua partita».

VIEIRA – È ufficiale il passaggio di Patrick Vieira al Manchester City. Per il centrocampista francese Mourinho ha parole dolcissime. «Per Vieira l’impatto Premier League sarà facile, perché va in un campionato dove ha giocato 10 anni. E ci va nel suo momento migliore negli ultimi tre anni. Qui negli ultimi tre anni ha avuto un infortunio al mese, non giocava due partite di fila ed era difficile per lui arrivare al suo livello di qualità. Quest’anno zero infortuni, assolutamente incredibile, si è sempre allenato, è stato sempre a disposizione dell’allenatore e nell’ultima partita ha dimostrato che sta molto molto bene. Poi se (in Inghilterra, ndr) giocherà di più o di meno dipende da Roberto (Mancini, ndr). Però è un giocatore che mi mancherà per quello che ha dato alla squadra. Ci sono giocatori in una squadra che sono fondamentali anche se non sono titolari. La società ha già detto tutto su di lui: merita di essere felice e merita rispetto».

IL MERCATO – Le partenze di Vieira e di Suazo e quella probabile di Mancini portano inevitabilmente a una domanda sul mercato, anche in considerazione delle tante assenze, soprattutto in difesa visti gli infortuni di Materazzi e di Chivu, cui Mourinho dovrà far fronte nelle prossime settimane. «Prima di tutto – dice a questo proposito il portoghese – la fortuna è importante. Perdere Materazzi però recuperare Samuel significa che c’è un equilibrio. Perdere Chivu e non avere Santon è più difficile come è stato difficile nella partita scorsa non avere tre giocatori di centrocampo. Però con un po’ di fortuna si trova l’equilibrio. Senza fortuna è ovviamente un problema. Suazo è andato via, però ora abbiamo Pandev che è un giocatore di qualità. Mancini non sappiamo ancora se va o non va, ma anche se va via con Quaresma e con l’evoluzione che sta avendo Arnautovic e anche con lo stesso Pandev che può giocare sulla fascia non è un problema. Vieira? Se abbiamo tutti i centrocampisti a disposizione non è un problema. Ripeto quello che ho già detto: non si può fare nulla a supervelocità, bisogna analizzare situazione da qui a gennaio. Se si può fare, qualche operazione si farà, anche se un affare di grandi dimensioni sicuramente non lo faremo e su questo sono d’accordo con il presidente».

INFORTUNI – Sempre sul tema degli infortuni, Mourinho esalta lo spirito di gruppo che i suoi uomini hanno dimostrato quando ci sono state da affrontare delle situazioni di emergenza. «Più che affidarmi alla fortuna – afferma lo Special One – mi affido alla nostra capacità di squadra di rispondere alle difficoltà. Col Chievo non avevamo un terzino sinistro, ma Cordoba ha giocato là e ha fatto un gran lavoro per noi. Domani non abbiamo un terzino sinistro, ma avremo Zanetti o altri che saranno a disposizione. Non mi affido solo alla fortuna, ma allo spirito di squadra e a giocatori che vogliono dare tutto. Ieri scherzavo con Pandev, dicendogli che può giocare come terzino sinistro. Ovviamente non lo farà, ma se dovesse servire lo metterei anche lì, perché la squadra è più importante dell’ego dei singoli. Il gruppo è fantastico. Ovviamente vorrei giocatori per equilibrare la situazione, ma ripeto che la società ha lavorato bene e ha continuato a lavorare bene con l’arrivo di Pandev. Se non arriva nessuno non arriva nessuno. Rinforzi in difesa? C’è sempre un rischio, ma speriamo che Materazzi torni presto. E poi con Lucio, Cordoba e Samuel siamo già a posto».

SCUDETTO D’INVERNO – Ultime battute di Mourinho sul "titolo" di campione d’inverno conquistato matematicamente dall’Inter con la vittoria di Verona sul Chievo. Le statistiche dicono che nel 70% dei casi chi è primo alla fine del girone d’andata è primo anche alla fine del campionato. Ma al portoghese la cosa sembra interessare poco o nulla: «Lo scudetto d’inverno non mi dice niente. Le statistiche dicono poco perché sono fatte anche per essere smentite. Campioni d’inverno non esiste. I campioni d’inverno ci sono in Russia dove il campionato finisce in inverno, in Europa non conosco nessun campione d’inverno. Ma mi piace stare con un vantaggio che permette di dire al 100% già oggi che domenica sera l’Inter sarà prima. Il titolo di campione d’inverno non voglio scriverlo nel mio curriculum vitae».
Fonte: www.corrieredellosport.it