Morgia: Le assenze non sono alibi, in campo più forti che mai
Nel presentare Ponsacco-Robur Siena, mister Morgia, senza cercare “scusanti o alibi”, parte dalla lista di tutti i bianconeri a cui ha dovuto rinunciare durante la stagione, da Galasso a Viola: una lista molto molto lunga, fatta di nomi anche eccellenti e “giocatori fondamentali” che nel corso dei mesi avrebbero potuto fare la differenza. Urti a cui i suoi ragazzi hanno comunque saputo reagire grazie a una “unità di gruppo” difficilmente riscontrabile altrove. Una forza di volontà che ha comunque permesso alla squadra di essere in testa alla classifica e la spinge a volerci rimanere. “Mi sarebbe piaciuto almeno una volta avere tutti a disposizione – ha detto Morgia -. Non è mai successo, non succederà domani. Ne prendiamo atto. Come ho detto allo spogliatoio, quello che non ci uccide ci deve fortificare, dovremo metterci la furia di Ercole, anche se farlo con tutti gli occhi puntati addosso non è semplicissimo. Se poi vogliamo guardare al positivo, le assenze hanno dato spazio a quei giocatori che ne avrebbero avuto meno. Uno di questi, e ne sono felicissimo, è Francesco Venuto che è stato convocato dall’Under 18. Una grande soddisfazione averlo visto crescere. Così come in mezzo al campo hanno avuto modo di farsi notare Vianello e Kadher”. “Siamo una squadra di persone determinate ma umili – ha aggiunto il mister bianconero -, un gruppo che sapeva fin dall’inizio cosa gli sarebbe capitato. Siamo in corda, nonostante gli infortuni non sono preoccupato. Anche nell’ultima partita, contro la Pianese, le occasioni, in movimento, le abbiamo avute noi. Loro si sono resi pericolosi, e mi sono anche arrabbiato con i ragazzi per questo, quando a palla ferma, hanno battuto velocemente, mentre noi parlavamo o discutevamo con l’arbitro. Ma in verità Fontanelli, all’esordio, e che saràin campo anche domani, non ha mai corso veri pericoli. Poi è normale che come ogni avversario, la Pianese sia venuta a Siena, giustamente, per dare il massimo. Ed è comunque una squadra di valore, composta da calciatori che giocano insieme da anni, molti dei quali, come i tre centrocampisti, Zuppardo e Golfo, di grande qualità per la categoria”. Temibile lo è anche il Ponsacco. “Partiti con grandi ambizioni, i rossoblù sono una avversaria ostica – ha commentato Morgia -, anche se a gennaio hanno scelto di privarsi di alcuni giocatori. Una squadra che in attacco può schierare Vignali, Breda e Granito, ha tutte le possibilità per fare bene. Hanno doti di grandi velocità e scaltrezza, dovremo tenere gli occhi bene aperti domani. Per il gioco che facciamo, abbastanza arioso, abbastanza aperto, palla a noi, indubbiamente siamo in svantaggio. Dovremo allora ottimizzare il tutto, e far sì che palla a loro, avendo meno spazio da coprire, lo svantaggio diventi vantaggio. Il campo è piccolo, le distanze sono più vicine e quindi i raddoppi più facili”. E quindi via ogni tensione. “La pressione non è figlia del pubblico, della stampa o del presidente – ha chiuso l’allenatore della Robur -, è insita in ognuno di noi perché dopo un campionato di testa, più si avvicina la fine, più aumentano le preoccupazioni e le paure. Tutti quanti ci teniamo in maniera spropositata a vincere il campionato: con tutto quello che abbiamo dato, la voglia che ci abbiamo messo, quello che si è creato intorno, è logico che l’attaccamento sia così grande. Come è logico che ciò si traduca in campo nel timore di non fare risultato. Altre squadre non sono accompagnate da emozioni di questo tipo, ci affrontano e anche se perdono se ne fanno una ragione. Noi non giochiamo solo con la voglia di vincere e di stravincere, che sarebbe seppur presuntuosa, giusta, ma anche con la paura tremenda di non farcela. E allora durante la partita, con lo scorrere dei minuti, appena gli altri fanno un qualcosina, anche di appena accennato, noi freniamo. Alle squadre che stanno insieme da anni, che sono strutturate, questo non succede: con le dovute proporzioni, per dire, la Juve, tutte queste preoccupazioni non ce l’ha. Eppure in Europa, in Coppa, quando gli altri l’affrontano senza tensioni, alla stessa maniera, non ce la fa… L’assenza di Portanova? Ci sarà Collacchioni che gioca con me da anni e conosce bene ogni meccanismo”. (Angela Gorellini)
Fonte: Fedelissimo on line