Morgia: Ci gettano l’osso come al cane, dobbiamo reagire con forza

E' stata “un'altra settimana difficile” per Massimo Morgia e per la Robur. “Lo è sempre per chi perde e non ci è abituato”. La sconfitta con la Massese è stata una brutta mazzata per i bianconeri che ogni domenica scendono in campo carichi di “responsabilità”. Le stesse, sempre, ma che si fanno più pressanti quando una partita si mette male e sale l'ansia di far gol. “Ci siamo affidati alla cosa più semplice – dice il mister tornando sulla gara di domenica scorsa -, ai lanci lunghi. Ci ha assalito la voglia di ribaltare a tutti i costi il risultato: abbiamo creato sì 8-9 palle gol, compresi i tre pali, ma è stata una reazione nervosa. Il risultato ci ha procurato un dispiacere grande. Per me è stata la prima sconfitta casalinga dopo 32 incontri per lo più vinti. E se ci sono rimasto male io che ho 64 anni e alleno non per far carriera, ma per passione, figuriamoci cosa ha significato per i ragazzi, soprattutto per i più giovani. Tutti seri professionisti, attaccati al lavoro”. “La soluzione è stata buttarci a capo fitto sul campo – ha poi aggiunto Morgia -, ma l'allenamento da solo non basta in certi casi. Bisogna lavorare sulla testa. Noi giochiamo con addosso tante responsabilità, mentre gli altri contro di noi hanno solo motivazioni a tremila. Tutti si nascondono dietro al Siena, siamo il bersaglio di illazioni e dichiarazioni alle quali non voglio neanche rispondere, ma nessuno si ricorda che il 12 di agosto neanche esistevamo e gli altri, il Foligno, il Gavorrano, il Gualdo, la Massese, squadre favorite, se la memoria non mi inganna, per la vittoria del campionato, erano già in ritiro. Poi siamo partiti e tutti a provocarci, a buttarci l'osso come ai cani. Per la Robur pareggiare è come perdere, mentre gli avversari se ci strappano un punto, ricordando che nessuno ci ha mai messo veramente sotto, tirano le maglie a fine partita come avessero vinto la Champions. Avremmo bisogno anche noi di quelle motivazioni che hanno tutti quando affrontano il Siena. In questo sono certo sarà fondamentale l'innesto di Portanova, che come Vergassola, ha scelto di rimanere sapete tutti per quale motivo”. E a proposito del difensore… “Quando un professionista ha oltre 300 presenze in serie A neanche fa testo se non è al top della condizione – ha affermato il mister -. I giocatori non sono tutti uguali, chi lo dice dice una cavolata. Portanova non è un giocatore come gli altri, lo so io e lo sanno i ragazzi. Come non lo sono Messi, Cristiano Ronaldo o Totti. Questo gruppo l'ho scelto io, ho con tutti un dialogo molto franco. Ognuno dei ragazzi sapeva a cosa andava incontro scegliendo il Siena, nessuno ha mai promesso mari o monti. Ognuno di loro è cosciente che potrebbe finire in panchina o in tribuna: le mie scelte saranno sempre in buonafede. E basta parlare di moduli e di numeri, non sono gli schemi che fanno vincere. I risultati arrivano se corri più forte degli altri, se ci metti più cuore e hai più tecnica. Non posso neanche più sentire i miei colleghi a Sky, mi ci inc…”. “Nessuno ci ha mai regalato niente – ha chiuso Morgia -, non lo farà domani il Foligno. Gli umbri sono partiti con grandi ambizioni, la società ha investito molto sulla squadra. L'organico è attrezzato, formato da giocatori di grande qualità che rispettiamo. Ma noi dobbiamo guardare a noi stessi e se gli altri alla fine saranno più bravi ne prenderemo atto”. (Angela Gorellini)

Fonte: Fedelissimo on line