Mignani tenta il doppio salto: “Col Bari è diverso, a Siena fu tutto inaspettato”
Sta tentando di riproporre da allenatore quello che era riuscito a fare da calciatore, Michele Mignani, alla guida del Bari terzo in Serie B. “Sì, ma a Siena ci abbiamo messo tre anni con una squadra che in A non era mai stata, tutto inaspettato. A Bari è diverso, la piazza è più esigente, la A l’ha già vista”, dice Mignani in una lunga intervista alla Gazzetta dello Sport. Il giornalista Nicola Binda gli chiede una terza immagine da giocatore, oltre al debutto nella Samp scudettata e il gol alla Triestina che spinse la Robur per la prima volta in A. “La vittoria a Marassi contro il Genoa che diede la A matematica a quel Siena. Anche quella B era piena di squadroni”, risponde Mignani. È a Siena, domanda Binda, che ha deciso di diventare allenatore? “Ero un difensore centrale. Negli ultimi anni ho cominciato a vivere il campo aiutando la squadra, non solo me stesso. Beretta è stato importantissimo, mi ha voluto a Olbia nell’orbita Cagliari. Ma anche Pioli a Grosseto è stato decisivo: è lui il mio ispiratore”. Infine, una battuta sulla finale playoff di Serie C, Cosenza-Siena del 2018. “Non siamo riusciti a giocarcela, troppi assenti. Spero di potermi riscattare”. (G.I.)
Fonte: Fol