MEZZAROMA SI PRESENTA: PER IL SIENA ANCHE L’ULTIMA GOCCIA DI SANGUE

Un caldo applauso dei tifosi, davanti a Palazzo Berlinghieri, in piazza del Campo, ha salutato Massimo Mezzaroma. Le prime strette di mano, le prime interviste da presidente della Robur. Il primo passo di una sfida difficile, il primo contatto con il popolo bianconero, che come lui stesso ha sottolineato proprio all’inizio della presentazione ufficiale alla città “è dotato di una sconfinata umanità, merce rara al giorno d’oggi”. Tanti gli argomenti toccati da Mezzaroma, un unico filo conduttore: il bene del Siena.

Massimo Mezzaroma. “Io e mia sorella Valentina (sempre al suo fianco ndr), nata tra l’altro il 16 agosto, veniamo da una famiglia umile. Abbiamo altre due sorelle. Mio padre era un falegname, come mio nonno. A undici anni ha lasciato la scuola per il lavoro, per avere qualcosa da mangiare. Se è arrivato dove è arrivato è grazie all’agonismo, quello che non ha potuto mettere nello sport. Il suo più grande rammarico è stato non averlo mai potuto praticare. Noi siamo quindi cresciuti sentendo parlare di sport e di valori sportivi, quelli veri. E questa non è la nostra prima avventura in questo mondo”.

L’arrivo a Siena. “Il primo contatto l’ho avuto con la Banca. Ci siamo proposti per acquistare il Siena al main sponsor perché non potevamo certo bussare alla porta di chi era alla presidenza. Il Monte dei Paschi conosce la mia famiglia da trentasette anni, ero piccolissimo quando sono entrato per la prima volta in una sua filiale. Se sono qui è grazie alla Banca e alla vecchia presidenza. E’ una sfida, ma a me le sfide piacciono. Credo fermamente nell’impresa e credo che aver comprato la società sia la più grande dimostrazione. Ci sono stati momenti difficili durante la trattiva e a questo proposito ringrazio anche il sito dei Fedelissimi: certi commenti mi hanno spinto a portarla avanti”.

La squadra
. “Non ho ancora incontrato i ragazzi, lo farò questa sera. A loro non chiedo di vincere, sarebbe stupido. Chiedo invece di dare sempre il 110 per cento, come farò io insieme ai miei collaboratori. Nelle ultime due partite abbiamo visto tutti quanto il nerbo possa far cambiare faccia a una squadra. Voglio vedere giocatori che lottano fino all’ultima stilla di sangue, che si sudano la maglia. Voglio vedere carattere e affetto per quella maglia. Se in qualcuno non dovessi vedere tutto ciò, bene, può fare anche le valigie e andarsene, il mercato è aperto. Mancano diciannove finali alla fine del campionato: è arrivato il momento che dimostrino di essere non giocatori, ma veri uomini. A Roma usiamo una parola: tigna. Significa voglia velenosa e continua di ottenere un risultato. Ecco io voglio una squadra di tignosi”.

Il mercato. “La prima cosa che voglio fare è guardare in faccia i calciatori che giocano adesso nel Siena: scorgere la luce nei loro occhi, capire chi sta con me e poi muovermi. Il mercato lo faccio io, seguendo i consigli di Malesani e guardando alla disponibilità economica. Ora devo capire se ci sono impegni pregressi con altre società. Posso dire però che i giocatori che arriveranno sapranno giocare a pallone, ma dovranno avere anche carattere”.

Il direttore sportivo. “Normalmente con un cambio al vertice, cambia anche il management. Io preferisco però muovermi in punta di piedi come in punta di piedi sono entrato a Siena. Servono al momento dirigenti che conoscono bene il Siena calcio e proprio per questo ho richiamato in società Stefano Osti perché mi ha dimostrato un amore incredibile per questi colori. Ci sono anche altre persone, in giro per l’Italia, che amano il Siena, ma purtroppo ci sono contratti da rispettare. Dobbiamo lavorare sott’acqua se vogliamo portare con noi qualcun altro che sia un valore aggiunto”.

Settore giovanile e centro sportivo. “Per lavoro so benissimo che un palazzo per reggere bene deve avere ottime fondamenta. Qua a Siena serve un impianto moderno e funzionale, una squadra così lo merita a prescindere. Con la collaborazione del Comune voglio realizzarlo al più presto. Nel settore giovanile credo fermamente. Ho due figli piccoli e anche per esperienza personale voglio creare un settore che sia anche uno strumento educativo. Le basi sono ottime, il lavoro complesso. Ho già lavorato nel settore giovanile della Roma. Il mio piccolissimo contributo l’ho dato: in giallorosso sono nati tanti ottimi giocatori. Metterò quest’esperienza al servizio del Siena”.

Sinergia con le altre componenti cittadine. “Per portare avanti un programma servono persone che vogliono fare. Non può esistere una proprietà sconnessa dal territorio. E’ un supporto indispensabile. Come è fondamentale il rapporto con i tifosi. La tattica deve essere comune, gli obiettivi anche”.

La peggiore delle ipotesi
. “Non mi piace fare proclami e l’unica promessa che vi faccio è che non lesinerò neanche una goccia del mio impegno perché il Siena possa rimanere in serie A. Se questo non dovesse succedere farò di tutto per riportarcela subito. Ma sono sicuro che non accadrà”. (Angela Gorellini)

Fonte: Fedelissimo on line