MERCATO: AL CAMPO L’ULTIMO RESPONSO

Chiusa, finalmente, la finestra estiva della campagna trasferimenti, tutte le attenzioni sono concentrate sul campionato che è appena iniziato.

Sui movimenti di mercato operati dal Siena è stato detto di tutto e di più, spesso con cognizione di causa, a volte con una visione parziale, ma, a poco meno di 24 ore dalla chiusura dei termini, è possibile tracciare un bilancio, sperando che il campo dia ragione, ancora una volta, a chi ha guidato ed effettuato tutti i movimenti.

Partiamo da ciò che ci è piaciuto di meno-

PORTANOVA

La partenza di Daniele Portanova è in assoluto l’operazione che meno condividiamo, non solo dal punto di vista tecnico, ma, soprattutto, per il fatto che è emigrato verso una squadra che, sulla carta, è una diretta concorrente al nostro stesso obbiettivo.

Questa partenza è stata motivata con molti argomenti, qualcuno condivisibile, altri meno, ma in tutta onestà, pesando i pro e i contro, la bilancia pende verso i secondi.

ESTERNO DESTRO

Dalla cessione di Zuniga alla chiusura del mercato sono passati quasi due mesi e, in questo lasso di tempo, un altro elemento da aggiungere a Rosi poteva essere trovato, soddisfacendo così le richieste di Giampaolo che lo chiedeva con insistenza.

LE ALTRE OPERAZIONI

Condividiamo – sempre sulla carta ed in attesa del responso del campo – il resto delle operazioni.

Il progetto del Siena è molto chiaro, può essere condiviso o respinto, ma un progetto esiste.

Nella scorsa stagione, cosa che spesso viene tralasciata, la società aveva chiuso la campagna trasferimenti con un disavanzo superiore a 11 milioni di euro. Una scelta dettata dalla necessità di capitalizzare il parco giocatori.

Arrivarono illustri sconosciuti (Brandao), calciatori da recuperare (Calaiò, Curci e Del Grosso ), giocatori provenienti dalla serie C (Ghezzal) e quello Zuniga di cui in pochi, per non dire nessuno, conoscevano il valore.

Ad eccezione di qualche elemento che non ha trovato molto spazio tutti hanno dato il proprio contributo per raggiungere una comoda salvezza raggiungendo, particolare non trascurabile, alte quotazioni di mercato consentendo alla società di passare alla seconda parte del progetto: il rinnovamento della rosa passando attraverso le cessioni dei giocatori più appetiti.

Questo meccanismo ha consentito alla società di ottenere una rilevante plusvalenza che, in parte, è andata a colmare un disavanzo di bilancio e in parte è stata reinvestita sul mercato.

Almeno un risultato è stato raggiunto: quello di essersi iscritti con le proprie forze senza ricorrere a destra e a manca come in passato è spesso successo.

In poche parole il Siena ha, finalmente, iniziato una politica molto simile a quella di squadre il cui modello di gestione veniva invocato da tantissimi tifosi bianconeri (Empoli e Udinese su tutte) e, se è vero che nell’applicare questo modello esiste un’alta componente di rischio, in termini di risultato finale, è altrettanto vero che per una società come il Siena, a meno che non arrivi il famoso sceicco, non esistono alternative valide.

Tutto questo non esonera la società dalle proprie responsabilità – derivanti dalle scelte effettuate – ma per la coerenza che da sempre è alla base delle nostre posizioni aspettiamo che il campo dia quelle rispose che tutti attendiamo contribuendo, nel nostro piccolo, a rendere possibile ciò che in altre piazze resterebbe un’utopia, sostenendo la squadra e la società sapendo di poter contare su tutti i tifosi della Robur che, seppure critici, rappresentano una componente insostituibile nel raggiungimento degli obbiettivi, un fattore magico che, alla fine, si trasformerà in un valore aggiunto rilevante. (nicnat)

Fonte: Fedelissimo Online