Mazzone: «Palermo, se batti il Siena…»

La voce di Carletto è bella viva. «La lotta per la salvezza? Una volta sono retrocesso con il Bologna e poi si è saputo il perché. Mah, lasciamo perdere». Mazzone, un po’ nonno e un po’ pensionato, specialista in salvezze (ne ha portate a casa 14) prova a rincuorare Palermo, Siena e Pescara, arenate a 21 punti. Una quota che, oggi, vuol dire Serie B. «No, non è ancora finita. Undici partite da giocare sono un campionato. Ma, tanto per essere chiari, la sfida di domenica al Barbera è uno spareggio. Chi vince può continuare a sperare. Un pareggio non servirebbe né al Palermo, né al Siena».

Tre squadre in crisi: chi ha più possibilità di salvezza?
«Il Palermo. Per la tradizione, per il valore aggiunto che garantiscono i tifosi, per la classe di Miccoli. In queste ultime partite Sorrentino è stato sempre il migliore. Ma oltre a un grande portiere serve chi la palla la butta dentro. Miccoli, anche part-time, può fare la differenza».

II presidente Zamparini continua a cambiare allenatori.
«Qualche anno fa mi voleva al Palermo. Ma, ormai, avevo deciso di fare il pensionato. Però io difendo Zamparini perché ha investito tanti soldi e non è che si sia divertito tanto. Però è un dirigente che ci mette cuore e buone idee. È stato lui a scoprire e a lanciare Pastore. Ed è solo il primo nome che mi viene in mente. Zamparini è un combattente, non si arrenderà facilmente».

Contro il Siena domenica al Barbera è uno spareggio.
«In panchina c’è il mio amico Beppe lachini. Sono stato io a lanciarlo nell’Ascoli dopo averlo visto nelle giovanili. È un guerriero. Però è stato chiamato a un’impresa disperata. Il Siena è una squadra normale e ha i 6 punti di penalizzazione. È come scalare il Monte Bianco.Senza la penalizzazione oggi sarebbe salvo».

Chi può essere la pedina chiave dei toscani?
«Parlano molto bene dell’ultimo arrivato, Emeghara. Ma Beppe deve trovare una risposta forte da tutto il gruppo, subito. La sconfitta contro l’Atalanta ha fatto saltare per aria tutte le possibili tabelle salvezza».

Resta il Pescara.
«Ci ho lavorato per un breve periodo. Mi avevano ingaggiato per salvare la squadra ma dopo poche partite mi tirai indietro: non ritenevo possibile questa impresa. Io alleno, non faccio miracoli».

L’anno scorso con Zeman il Pescara ha vinto e divertito.
«È una bella piazza. Purtroppo qualche giovane interessante non è riuscito a fare il salto di qualità. Si era parlato di un possibile ritorno di Galeone. Un’idea affascinante. Poteva portare una scossa positiva. Il Pescara ha bisogno di inventarsi qualcosa. Weiss ha talento: potrebbe essere lui a trascinare il gruppo».

Il Genoa è al quart’ultimo posto in classifica.
«Ma ha 5 punti di vantaggio dal terzetto di coda e una rosa di giocatori da zona Europa. In questo momento non saprei dire su quale squadra Palermo, Siena e Pescara potrebbero fare la corsa. Non resta che aspettare le prossime tre-quattro partite. Allora guarderemo la classifica e sarà tutto più chiaro».

Fonte: La Gazzetta dello Sport