Masini: “La curva che canta in mio onore è la massima aspirazione di un calciatore”
La prima volta è stata durante Siena-Lastrigiana, poi è diventata una costante ad ogni vittoria. “Bernardo uno di noi”, canta in coro la curva bianconera, e Masini inevitabilmente si emoziona. “All’inizio sono stato colto di sorpresa, non me l’aspettavo – racconta al Corriere di Siena il centrocampista della Robur, senese e contradaiolo del Drago – è la massima aspirazione di un giocatore. Li ringrazio pubblicamente per il loro attestato di stima, io ce la metto tutta come se fossi uno di loro in campo”.
Asta – “Le partite non si possono mai definire finite, lo abbiamo visto sulla nostra pelle con la Sinalunghese. È chiaro che il mio gol e poi l’espulsione del portiere ha indirizzato la gara. Ma poi la partita andava giocata per altri ottanta minuti, bisognava correre e difendere”.
Pontassieve – “Quando scendiamo in campo lo facciamo sempre per i tre punti. Non dobbiamo guardare la classifica, perché in trasferta i valori si assottigliano con ambienti ostili e campi poco congeniali al nostro modo di giocare. Non sarà una partita facile, ma il nostro obiettivo sarà sempre la vittoria”.
Traguardi di squadra – “Dal primo giorno l’obiettivo è stato sempre uno solo. Nessuno di noi si deve nascondere, la società ci ha scelto per un solo motivo: vincere. Le nostre settimane sono tutte improntate in quella direzione. Vogliamo riportare il Siena dove merita”.
Traguardi personali – “Per scaramanzia non mi pongo obiettivi numerici. Al momento sono il capocannoniere della squadra e questo mi fa piacere. Spero di mantenere questa media, un gol ogni due partite, così sarei felice a fine anno. Ma non mi pongo obiettivi, penso solo a stare bene per la squadra. Il mio record di gol è di dieci due anni fa in Serie D”.
Giocare nel Siena – “Avevo sfiorato tante volte la maglia del Siena e per uno che nasce in questa città è un grande traguardo. Gioco per la mia famiglia e i miei amici, sento un senso di responsabilità in più. L’amore per la maglia che hanno i tifosi la sento anche io”.
Vivere a Siena – “Fa un po’ effetto. Stamattina (ieri, ndr) finito l’allenamento sono tornato da mia sorella e dal mio nipotino. Sono stato lontano da amici e parenti per tanto tempo, il calcio in questo ti costringe a non avere una base fissa. Finire l’allenamento e tornare a casa mia è una sensazione nuova e bella”.
Fonte: Fol