Mangiavacchi: “Montanari non potrà mai recuperare il rapporto con la città. Salvini? È stato preso in giro”

“Non riesco a capire il perché di tutto. C’è da finire il campionato e ripartire con il prossimo, ma come si riparte se il clima continua ad essere questo? Chi ci va a tifare il Siena? Questa situazione fa passare la voglia a tutti, la società non fa più parte della città e non ha più la senesità”. Non usa mezzi termini per descrivere il momento che sta vivendo la Robur Claudio Mangiavacchi. L’ex vicepresidente bianconero, fuori dai quadri societari da qualche mese, è intervenuto a RadioSienaTV toccando vari aspetti, in primis i rapporti sempre più tesi tra il presidente Montanari e la piazza: “Una società di calcio ha nello statuto il fare calcio. Per produrre il calcio servono tante cose, una componente essenziale è quella dei tifosi. Quest’anno il Siena ha fatto circa 2000 abbonamenti, i tifosi non hanno mai fatto mancare il loro apporto alla squadra, ma tra la società e i tifosi non c’è più rapporto, sia con la Curva che con i Fedelissimi. All’inaugurazione della loro nuova sede erano presente il sindaco e l’assessore, io sono andato perché ero già fuori altrimenti non avrei potuto. Penso che Siena città non meriti questo”.

Mangiavacchi prosegue rimarcando anche quanto accaduto con il Comune: “Si è creata una rottura anche con le istituzioni. Mi domando come si faccia, quando lo stadio è di proprietà delle istituzioni, quando di mezzo ci sono ancora i lavori dell’antisismica con delle date da rispettare. Si parla di 1,2 milioni di euro di lavori. Rimangono pochi mesi e se domani il Siena avesse bisogno di una proroga o di una mano per gestire questa situazione non è detto che possa trovare una mano da parte dell’amministrazione”.

L’ex vicepresidente si sofferma poi sulla situazione di Ernesto Salvini, che da un po’ di tempo sembra essere ormai ai margini del progetto: “Secondo me Salvini ha fatto un capolavoro, spendendo poco ha allestito una bellissima squadra che nel mercato di gennaio poteva anche essere migliorata. C’è stata una divergenza dal punto di vista tecnico-societario con il presidente e lui ha deciso di nominarlo dg e non fargli fare più niente. Ma uno che non può andare negli spogliatoi e parlare con i giocatori, non può entrare in ufficio, non può sapere più niente della società, è un direttore generale o è una figura inventata? Penso sia anche una presa in giro alla persona. Non solo, io penso che l’ingegner Montanari stia aspettando il minimo passo falso che possa fare Salvini per poter trovare una giusta causa e farlo fuori definitivamente. È una cosa inspiegabile – rimarca Mangiavacchi – i giocatori che ha preso si sono rivelati molto forti. Non a caso nel mercato di gennaio, quando tutti sapevano che il Siena aveva qualche problema, tutte le più grosse società di Serie C sono venute a chiederceli, basta vedere dove è andato Silvestri. Adesso Siena sta giocando con diverse assenze e comunque continua a fare bella figura”.

Squadra sulla quale l’ex dirigente spende parole al miele: “I giocatori si stanno dimostrando dei professionisti serissimi, hanno ingollato anche quello che non dovevano mettendosi a disposizione della società. Tutte le domeniche scendono in campo dando tutto e giocano per il bene del Siena e dei loro tifosi. Sono convinto che loro amino questa squadra”.

Mangiavacchi conclude provando a tracciare gli scenari futuri: “Ribadisco che la cosa che preoccupa maggiormente – sottolinea – è il fatto sociale, se prosegue questa guerra tra tifosi e società è anche difficile trovare qualcuno che si voglia avvicinare per dare anche solo un sollievo economico. Per capire quale sia lo stato di salute della società bisognerebbe chiedere all’ingegner Montanari, so che ci sono delle pendenze con i fornitori, i tesserati e con i procuratori, alcuni dei quali hanno fatto dei decreti ingiuntivi. Ci saranno altre scadenze, ma essendo un imprenditore mi auguro che sapesse quali fossero le cifre per mandare avanti la società. Spero vivamente che possa far fede a tutto. Come imprenditore non potrà fallire, dal punto di vista economico pagherà tutti e risolverà tutti i problemi. La cosa che non potrà mai più recuperare è l’amore della città. Penso che il rapporto sia compromesso anche con Pagliuca, la frizione che si è creata sia troppo grossa”.

(Jacopo Fanetti)

Fonte: Fol