Mal voluto non fu mai troppo…ecco la tempesta perfetta

Quella che si è abbattuta sulla Robur, seppur prevista da tempo, può essere considerata a tutti gli effetti una tempesta perfetta, di quelle che non concedono valutazioni dei danni a medio e lungo termine. Chi considera la sicura esclusione dai playoff il danno maggiore non ha valutato bene il momento, oppure si rifiuta di farlo. Il secondo deferimento comporterà una pesante pena che sarà afflittiva in questa stagione e fin qui poco male, quello che preoccupa e non poco sono i motivi che hanno portato la società e il suo presidente davanti ai giudici del Tribunale Nazionale Federale. Non conosciamo l’entità della cifra che doveva essere versata a febbraio e marzo, ma sappiamo che dovrà essere comunque onorata per iscriversi alla prossima stagione.  La domanda sorge spontanea: si può pensare che chi non ha ottemperato alle scadenze federali nei tempi previsti, lo faccia da qui al 16 giugno, termine ultimo per mettersi in regola? Lasciateci il beneficio del dubbio. Le strade alternative sono poche e tutte molto complicate…forse anche troppo.

Se Montanari decidesse di tenere fede agli impegni presi al momento dell’acquisto del Siena – nei confronti della FIGC, della Lega Pro e della Città – tutto si risolverebbe (in termini di iscrizione…) e rimarrebbe solo la pessima figuraccia davanti all’intero Paese.

Un’alternativa potrebbe essere che il proprietario della Robur decida di cedere la società, ma se sulla prima ipotesi nutriamo molti dubbi, in questo caso non sarebbero da meno. Chi sarebbe disposto ad acquistare una società al triplo del valore reale di mercato? Al netto di uno sconosciuto e facoltoso tifoso o di un nababbo con i soldi che gli escono dalle orecchie, nessuno.

C’è un’altra ipotesi, che si affaccia da qualche settimana, quella di un ritorno degli armeni – o di una parte di loro – non più da soli ma con qualche socio. Sull’argomento circolano varie indiscrezioni e qualche spiffero, tutte cose che al momento non hanno trovato alcuna conferma, al punto che, più il tempo passa e più questi rumors assumono i contorni di una bufala. Rimane solo la solita domanda: perché è stato scelto di cedere la società a Montanari? Mal voluto, non fu mai troppo!

Per chiudere c’è un altro scenario che si sta componendo, il peggiore, quello che non vorremmo mai che si concretizzasse: la rinuncia all’iscrizione, la terza in nove anni. Non è un’ipotesi così peregrina perché quello che sta succedendo nel Siena in questo momento ci rimanda tristemente al passato, a situazioni simili già vissute, quando i fatti hanno dimostrato che fu scelta la strada più vantaggiosa (non per la Robur!)… ripartire da zero.  Tristezza infinita. (Nicnat)

Fonte: FOL