Maddaloni: “Siena dà grandi stimoli, essere qui è un sogno”
Durante la trasmissione Fuoricampo su RadioSienaTv è intervenuto il tecnico bianconero Massimiliano Maddaloni. Queste le sue dichiarazioni:
Olbia – “Vincere al novantesimo è sempre una gioia immensa, ma stavamo rovinando tutto con le nostre mani. Siamo contenti ma non sempre ci si riesce e su questo dobbiamo lavorare”.
Crescita – “Già prima che arrivassi, il Siena stava facendo il campionato che doveva. Può giocarsela fino in fondo ma Reggiana e Modena stanno dimostrando di avere qualcosa in più. La squadra comunque sta crescendo e l’aver fatto due reti nel finale significa che vuole a tutti i costi vincere le partite”.
Karlsson – “È un giocatore che sta venendo fuori. Ha caratteristiche che non abbiamo, cioè da peso in area soprattutto quando le palle vengono dall’esterno. In questi giorni lo avevo visto lavorare bene, tanto che avevo pronosticato ai dirigenti che avrebbe potuto essere decisivo”.
Falso nove – “Credo che una squadra matura non deve aver paura di cambiare davanti. Ai tre dico di cambiare spesso posizione per non dare punti riferimento. Questo tipo di mentalità a lungo andare può essere un vantaggio; così facendo possiamo dare più soluzioni alla nostra squadra e non dare riferimenti agli avversari”.
Varela – “Ha bisogno di essere libero di fare quello che vuole, collocarlo in un ruolo ben definito lo limita. Per esigenze avevamo cercato di optare per avere due avere giocatori particolari sugli esterni e così Lores poteva svariare dove voleva. Quando tornerà Paloschi cercheremo di trovargli una soluzione per farlo sentire più libero di esprimere sue qualità”.
Disanto – “Vedendolo dal vivo penso che ha solo perso del tempo. Forse è arrivato a Siena nel momento della maturazione, sarà un giocatore importante per il nostro campionato”.
Mercato – “In questo momento l’obiettivo è recuperare qualche infortunato e far sì che i calciatori rientrati da poco trovino la condizione. A gennaio vedremo cosa realmente ci manca e se c’è da andare a puntellare”.
Cina – “Confrontarsi con culture e mentalità diverse ti fa crescere. Aver trascorso all’estero 8 dei 21 anni in cui ho svolto questo mestiere mi ha fatto acquisire una grande sensibilità, e oggi che sono tornato in Italia mi rendo conto che mi è servita tanto”.
Lucchese – “È una squadra che dà grossissima intensità e viene a pressarti in ogni zona. Dovremo affrontarla in maniera intelligente perché non lasciano giocare facilmente l’avversario. Ma come per tutte le squadre che ci troviamo di fronte, dovremo far emergere le loro difficoltà con il nostro modo di giocare”.
Siena – “Sono contentissimo di essere qui, ogni giorno è come fosse un sogno. Spero di poter entrare nel cuore di tutti. So che non è una cosa facile, perché a Siena c’è una cultura di calcio importantissima, basta vedere gli allenatori che sono passati da qui. Questo mi stimola ancor di più”. (Jacopo Fanetti)
Fonte: Fol