Lettera in redazione

Tutti dicono che le critiche sono fatte solo per distruggere e per voler male al Siena. Io invece sono del parere opposto, soprattutto quando a parlare è sempre il cuore e l’attaccamento smisurato che un tifoso nutre per la sua squadra. Le critiche possono e devono essere costruttive e molte volte servono per far maturare le persone e le situazioni. Se non avessimo neppure la possibilità di dire come la pensiamo, allora il mondo sarebbe solo (come spesso accade) o degli stupidi o dei troppo furbi, mentre gli altri sono relegati al ruolo di spettatori silenti.

Il Siena ha bisogno di una scossa, su questo tutti siamo almeno d’accordo e ognuno deve fare la sua parte. I tifosi devono stringersi intorno alla squadra e mi pare che ognuno stia dando le giuste risposte, mentre la società sta dando i giusti input ai giocatori per risollevare il morale e riprendere il passo giusto.

Credo che le critiche se fatte sempre in buona fede e non per generare polemiche o strumentalizzazioni, servano per dare anche nuovi slanci emotivi.

E’ giusto che ognuno difenda il proprio operato e si avvalga dei mezzi a sua disposizione per diffondere questo fatto, ma è anche giusto che coloro che hanno delle rimostranze da fare, lo facciano sempre nel rispetto dovuto verso chi sta lavorando per la stessa causa.

Il mio è se vogliamo un eccesso di amore verso questa squadra che mi è entrata nel sangue da quando ero bambino, perché non potrò mai scordare che la prima maglia che ho indossato per tirare i primi calci ad un pallone, è stata quella del Siena, nei pulcini.

Certo come dice il Presidente dei Fedelissimi Mulinacci, qualche anno fa solo pensare alla serie A, sarebbe stata una pazzia, quindi non possiamo mai dimenticare da dove proveniamo e quanti momenti tristi abbiamo dovuto sopportare, anche se è vero che alle nuove situazioni ci abituiamo subito e poi quando abbiamo provato il paradiso, tornare indietro non piace più a nessuno.

LALLO MENICONI.