Lettera aperta di Mario Lisi al presidente Montanari

Salve Presidente Montanari,

sono quello che ormai da quaranta giorni filati Le rinnova, a mezzo di vignette scherzose solo in apparenza ma in realtà assai amare che compaiono quotidianamente sul “Fedelissimo on line”, l’invito ad andarsene.

In occasione della quarantesima vignetta voglio però farle sapere che, in tutta sincerità, fare ogni giorno questi disegnini non mi diverte affatto e che ormai lo faccio solo come punto d’impegno, per picca e per vedere a che numero arriveremo! Perché Lei non può non avere ancora capito che il suo tempo in questa Città è finito da un pezzo. “Game over”, insomma, perché Lei ha voluto essere – ed infatti lo è a pieno titolo – un corpo estraneo nel tessuto sociale e sportivo cittadino. Anzi, è diventato fastidioso, insopportabile ed irritante come un granello di polvere in un occhio.

Personalmente credo che lei non abbia ancora capito cosa vuol dire essere proprietario del Siena e la colpa più grossa, oltre alla sua, è quella di tutti coloro che con superficialità le hanno in qualche modo consegnato la società. Forse non sono lontano dalla verità se dico che lei è un parafulmine, insomma, un capro espiatorio che attirasse su di sé tutte le rimostranze e le ire in vista del prevedibile, se non addirittura preventivato, sfascio del calcio a Siena a cui lei ha molto contribuito. Si spiegherebbero così i suoi silenzi stampa, il suo negarsi ai tifosi, il suo rifiuto di ogni incontro o confronto con la Città; evidentemente non avrebbe saputo cosa dire perché le decisioni strampalate ed autolesionistiche della società che hanno costellato il tragicomico campionato 2022/23 non hanno nessuna logica. Lei si è solo prestato ogni tanto ad emanare surreali comunicati societari degni di una propaganda inutile.

Pensa davvero che ci siamo bevuti tutte le sue vacue rassicurazioni, le sue filippiche contro giornalisti e tifosi senesi? Crede veramente che abbiamo digerito la sua ridicola letterina a Babbo Natale ed i baldanzosi comunicati stampa che ha ancora il coraggio di sottoscrivere, pur avendo appena beccato sei punti di penalizzazione, con il grottesco intento di esaltare di nuovo l’annata bianconera e dirci che sta addirittura già lavorando alla stagione 2023/24? Senza scherzi, presidente, ma non se ne vergogna neanche un po’!?

Guardi che in questa Città, che lei non manca mai di far capire quanto disprezzi, abbiamo alle spalle secoli di storia civica, economica ed artistica e nel calcio italiano un’onorata presenza che tra alti e bassi data dal lontanissimo 1904. Dunque, non è questione di risultati più o meno brillanti sul campo che, come si sa, vanno e vengono, semplicemente non ci piace essere presi per gente che porta – come suol dirsi – “l’anello al naso”! Ed ormai siamo stanchi, tanto stanchi e nauseati.

Per questo lei deve andarsene, in modo che chi di dovere esca una buona volta allo scoperto e faccia capire chiaramente cosa si intende fare della vecchia e cara Robur, la squadra che la domenica andavo a veder giocare fin da bambino per mano a mio nonno, che ho seguito con lo stesso entusiasmo sui campi dei dilettanti, in serie C come nei grandi stadi della serie A.

Sappia che a me personalmente, ma immagino anche a tutti coloro che vogliono davvero bene alla “Robur” come istituzione senese, perfino la prospettiva di scendere di categoria non spaventa più di tanto; nella vita ci sono cose ben peggiori per le quali disperarsi ma la dignità, quella degli uomini così come quella di un club calcistico, è un valore che non ha prezzo.

Per questo – mi creda – anche per la sua personale dignità: presidente Montanari se ne vada quanto prima!

Stia certo che mai la rimpiangeremo.

Mario Lisi

Fonte: FOL