Lettera alla redazione: Il mercato, non quello del mercoledì
Il mercato estivo, associato al desiderio di mare e di vacanze in genere, ha il sapore di una festa paesana: procuratori, talents scouts, direttori sportivi, sottopancia, giornalisti, pennivendoli, giocatori e presunti tali si affacciano alla ribalta della notorietà in un caleidoscopio ubriacante, come un “otto volante” o la “ruota panoramica” di un qualsiasi scalcinato “luna park” gestito da giostrai inaffidabili. Insomma è la fiera dei sogni, si può anche sbagliare qualcosa, ma l’importante è sognare, far sognare o, tutto al più, darla ad intendere!
Discorso diverso per quello di gennaio. Il freddo, il Natale con i suoi riti, il bisogno di casa, il desiderio di essere più buoni e la necessità di fare pulizia per affrontare il nuovo anno con la coscienza a posto fa del calciomercato di gennaio non più una fiera dei sogni, ma l’ineludibile sintesi di un’annata sportiva ed il rigoroso programma aziendale il cui “break event point” dovrà coincidere con il risultato sportivo finale.
Anche il Siena non si può sottrarre a tale rito. Dunque rimettendo insieme un po’ di notizie lette quà e là: via qualcuno in difesa (Angella ed il “giovine” serbo i maggiori indiziati, ovviamente niente da obiettare, francamente era sfuggito il motivo del loro arrivo), senza però farsi prendere la mano eh!? Sarebbe fastidioso risolvere i problemi alla concorrenza! Qualche movimento a centrocampo: giusto cedere gli inadeguati o presunti tali e scambiare, come si faceva da cittini con le figurine, chi non gioca con qualcuno che giocherà poco, ma costa meno. L’attacco, qui si entra nei problemi veri! La nostra prima linea non è eccezionale, questo si sapeva. Ora, mettendoci mano, bisogna fare le cose serie. Dobbiamo capire, prima di tutto, le reali necessità del tecnico e sino a dove è disposto a mettere in discussione il suo credo calcistico; dobbiamo essere così rigorosi da capire perchè , anche se c’è l’occasione, o non si tira in porta o non si “chiappa” neanche la porta stessa. Problemi di tattica o di giocatori? Alcune cose sono certe: nella massima serie ci vogliono giocatori adeguati e non improvvisati e che sappiano unire qualità tecniche a capacità fisiche. Meno che mai conviene cedere a certe suggestioni su potenziali ritorni: non ci può essere affetto per chi ti ha abbandonato nel momento del bisogno! Poi, per dirla tutta, vedendo gli ultimi suoi risultati mi sembra sempre più un baccalà con la maionese: bollito!
Auguri a tutti.
Andrea Sordi