Lettera alla redazione: Il freddo di Parma

Sinceramente ho ancora nei piedi il freddo polare di Parma piuttosto che nel cuore la delusione per  il risultato!

A questo punto del campionato è ormai chiaro il canovaccio: se ci salviamo abbiamo fatto l’impresa, se non ci riusciamo, male che vada, abbiamo pronta la squadra per un immediato ritorno! Eh si, il meglio della B gioca o giocherà nel Siena; della A, purtroppo, non abbiamo molto, neanche quella spina dorsale su cui  inchiavardare il resto della squadra. Si dice, infatti, che una compagine con qualche speranza deve avere coperti almeno quattro ruoli: Portiere (l’oggi non c’è favorevole!), il Centrale di Difesa (speriamo resti!), il Centrale di Centrocampo (non è un velocista, ma ha due piedi…. mi  correggo: un sinistro che canta!) e il Centrale d’Attacco ovvero Prima Punta (non c’è neanche in magazzino!).

Ora se a queste lacune strutturali si aggiunge l’improbabilità della “catena di destra”, qualche deficit numerico a centrocampo ed una visione monotematica da parte del Mister, beh, essere ottimisti comincia ad essere da sprovveduti!

Se a tutto ciò si aggiunge la crisi che sta caratterizzando tutta l’Europa e l’Italia in particolare, ed in questa realtà proprio i settori economici che a titolo di sponsor ovvero di proprietà connotano il Roburrone, che vi devo dire? il freddo ai piedi patito a Parma è ben poca cosa rispetto a quello che inizio a provare al cuore!

In genere in tali scenari ci aspettiamo dai c.d. “facitori” del mercato qualche invenzione, in uscita e in entrata, frutto di indiscussa intelligenza e grande professionalità.  Altrimenti sarebbe sufficiente un Gerolin qualunque, cui non ho mai perdonato di aver costruito una squadra con troppi e modesti in certi ruoli e troppi pochi, e sempre modesti, in altri. Insomma roba da serie B!

Ma tempora currunt! Ma c’è ancora tempo per rimediare.

Andrea Sordi