Leonardi: “Al Siena momenti tragicomici. Il vero peccato è che le risorse umane c’erano”
“A Siena le varie proprietà hanno fallito ma gli uomini che hanno composto gli staff e anche i giocatori sono persone di valore, sia umano che tecnico. Con gente come il dottor Catanese, Nino Scimone e Nicolas Cancarini abbiamo condiviso purtroppo più dolori che gioie, ma si era creato un bel team in modo da far arrivare la nave in porto, citando Padalino”. A parlare è Giulio Leonardi, attualmente fisioterapista alla Sir Safety Perugia, la squadra che sta dominando il volley maschile in Italia e nel mondo (ha vinto da poco il Mondiale per club in Brasile).
Classe 1993, originario di Acquaviva di Montepulciano, Leonardi ha collaborato per due anni nelle giovanili della Robur e poi in prima squadra nel biennio armeno. “Sono stato ricontattato quando ripartiva la seconda ondata di Covid, dopo il secondo fallimento, e da novembre ho iniziato in D con lo staff di Gilardino. Poi lo scorso anno sono rimasto come responsabile dei fisioterapisti”, spiega a “Al Bar dello Sport”, rubrica sportiva della Gazzetta di Siena.
“Abbiamo vissuto momenti che definirei tragicomici, episodi e incomprensioni che hanno del paradossale – sottolinea Leonardi – mi ricordo molto bene la sconfitta di Sinalunga, sul campo dove avevo giocato da calciatore dilettante. Siamo venuti col pullman, 12 membri dello staff, magazzinieri e quant’altro e abbiamo perso. Quello è stato il momento in cui abbiamo toccato il fondo. Ricordo la contestazione dei tifosi più che giusta, la situazione calda e un allenatore che dava indicazioni in tribuna al suo secondo che venivano riportate in inglese maccheronico ai ragazzi. Come traduttore era un ragazzino che non aveva mai giocato a calcio. Ci siamo trovati a fare da mediatori, l’inglese lo conosciamo ma è difficile tradurre testualmente ciò che dice un allenatore russo. Prima, con Gilardino, anche se in D era professionismo vero. I ritiri, l’organizzazione degli staff medico e tecnico, la qualità degli allenamenti… non a caso adesso Gilardino sta lottando per la Serie A (al Genoa, ndr)”.
“Il peccato vero è che a Siena le risorse umane c’erano – continua Leonardi – conosciamo tutti il curriculum di Bencardino e Cancarini, Scimone è al Catanzaro che vola verso la B, Babucci è entrato nello staff dello Spezia. E poi Nermin e Ezio che nonostante le difficoltà erano i primi ad avere un sorriso e a prodigarsi per far andare avanti le cose. Nei momenti negativi si vede bene su chi puoi puntare. Anche Salvini stesso è una figura che sa di calcio, ho avuto il piacere di parlarci all’inizio di questa stagione e mi è parso una persona d’oro. Ma a livello di proprietà mi pare che le cose non siano così tanto cambiate in meglio”.
Dopo aver lavorato anche nel basket (un anno alla Mens Sana), Leonardi da quest’anno respira l’aria del grande volley. Ma in futuro tornerebbe nel calcio, la sua grande passione, magari alla Robur? “Mai dire mai. Ora sono concentrato sugli obiettivi di Perugia: campionato e imminenti playoff, quarti di Champions e Coppa Italia. Mi auguro che Siena possa tornare in una situazione tale da poter permettere a un lavoratore che non sia un calciatore o allenatore di poter investire il suo tempo e le sue energie senza avere il dubbio o il sospetto che possa saltare qualche stipendio. In quel caso ben venga che ci sia l’opportunità”. (Giuseppe Ingrosso)
Fonte: Fol