Le pagelle di Siena-Viterbese
Lanni 6: sbroglia solo l’ordinaria amministrazione, la Viterbese non lo impensierisce mai
Mora 6: attento dietro, ma commette qualche errorino di troppo in fase di impostazione. Fisiologico, essendo uno dei pochi a non aver mai tirato il fiato nell’ultimo mese (dal 78’ Laverone sv)
Terzi 5,5: un paio di sbavature rischiose, comunque comprensibili avendo anche lui dovuto fare gli straordinari nell’ultimo periodo
Terigi 6: alcune imprecisioni nei primi minuti, poi con il passare del tempo si riprende. Costretto ad uscire dopo un brutto intervento di Adopo (dal 59’ Dumbravanu 6: prende il posto di Terigi e porta a termine la partita senza grandi sussulti)
Disanto 5,5: altra gara in cui viene sacrificato a centrocampo, stavolta non riesce ad incidere come da sua abitudine
Bianchi 5,5: meno ordinato di altre volte, soffre l’aggressività di Adopo e Megelaitis che non gli permettono di ragionare
Bani 5,5: Padalino lo rilancia in una partita spigolosa. Spende tante energie per la squadra ma è un po’ troppo impreciso. Esce anzitempo per un fastidio al flessore (dal 46’ Meli 5,5: nel finale ha la grande chance per regalare alla Robur i tre punti, ma va a centimetri dal palo nonostante una buona coordinazione. Alterna cose buone ad altre meno, nel complesso un po’ troppo disordinato)
Favalli 5,5: non va oltre il compitino. Si fa vedere sulla fascia con meno regolarità e il bilancio finale è striminzito. Anche al netto dell’occasione in extremis negata da un miracoloso Fumagalli
Fabbro 5,5: tanto impegno, si mette al servizio della squadra in un ruolo inedito dove fa quello che può. I risultati sono modesti (dal 78’ Guberti sv)
Ardemagni 5: appare molto indietro a livello di condizione, non riesce a dare un grande contributo alla causa nonostante provi a battagliare (dal 65’ Cardoselli 6: un po’ timido al suo ingresso, nel finale però crea le condizioni per stappare l’incontro: prima con l’incornata su corner che Adopo probabilmente intercetta con un braccio, poi chiudendo l’uno-due con Disanto che porta all’unico tiro nello specchio della gara)
Paloschi 6: si danna l’anima, anche dovendo partire da una porzione di campo che non gli si addice. Il problema è che si ritrova a fare da punto di riferimento in una squadra che oggi non ha grandi idee in fase di costruzione
(Jacopo Fanetti)
Fonte: Fol