LARRONDO: IL MIO CONTRIBUTO PER LA SALVEZZA
Domenica al Picchi, al triplice fischio, per la prima volta in carriera (che viste le premesse gli si prospetta radiosa) Marcelo Larrondo ha tirato la maglia ai suoi tifosi. “Era un momento carico di emozione – dice l’attaccante -, siamo andati tutti sotto il settore per festeggiare insieme al pubblico la tanto inseguita vittoria. Ho visto gli altri che tiravano la casacca, ho voluto farlo anche io”. C’è un piccolo gesto d’amore dietro la scelta del numero 63. “E’ l’anno di nascita di mia mamma, in questo modo mi è vicina. Ho sperato che mi portasse fortuna”.
Se il campionato della Robur a Verona ha subito una svolta, anche per Larrondo la partita contro il Chievo ha rappresentato qualcosa di importante. “Sono entrato e mi sono trovato davanti Yepes – sorride –. Quando ero piccolino, prima che entrassi nelle giovanili del River Plate, lui giocava lì in prima squadra. Ho sempre tifato River e lo guardavo in tv… Mi ha fatto uno strano effetto giocarci contro, è stato un po’ come vivere un sogno…”.
Piccoli spezzoni di gara, poi a Livorno un intero tempo: sempre più spazio per farsi notare. “Che siano pochi minuti, che siano tanti, quando scendo in campo do il massimo per far vedere quanto valgo – dichiara l’argentino –, come del resto durante gli allenamenti. Un po’ di esperienza, logicamente, ancora mi manca, ma sono pronto, la voglia c’è. Con il lavoro crescerò ancora. Ringrazio comunque i miei compagni, che mi hanno sempre aiutato e dei quali sento la fiducia”. Stesso dicasi per Malesani. “Il mister mi è vicinissimo – ammette Larrondo –, mi parla in continuazione e mi dà una grossa mano. So che ha stima in me. Anche io voglio dare una mano a lui e ai miei compagni in questo momento così delicato”. “A Livorno ce l’ho messa tutta e sono contentissimo che siano arrivati i tre punti – aggiunge –. Per loro, pericolosi in casa, era una finale, proprio come per noi. Siamo stati bravi a rimanere pazienti, facendo possesso palla e sfruttando al meglio le occasioni capitateci. Ci sono andato vicino anche io a segnare, peccato fossi in ritardo sulla quella bella palla di Rosi. Speriamo che mi vada meglio la prossima volta…”. E dopo il Livorno ecco il Parma. “Sarà un’altra finale – spiega Larrondo –, un’altra partita in cui non potremo fallire. Da qui alla fine sarà sempre così”. La scelta di rimanere a Siena è stata alla fine quella giusta. “Certo che sì – conclude –. E’ un sogno realizzato poter giocare in serie A. A gennaio potevo andare via, alcune squadre mi avevano cercato, ma ho preferito restare. Con la partenza di Paolucci sapevo che un po’ di spazio in più lo avrei trovato e ho voluto giocarmi qua le mie carte. Poi a Siena sto benissimo, mi trovo bene in squadra. Voglio lottare con i miei compagni per raggiungere la salvezza”. (Angela Gorellini)
Fonte: Fedelissimo on line