L’arrivo di Canzi e una stagione ribaltata. Ora il Pontedera fa paura a tutte
Da quella partita disputata il 1° ottobre scorso è cambiato tutto o quasi. Di certo, quasi nessuno avrebbe potuto pronosticare che un girone dopo il Pontedera avesse solo un punto in meno del Siena (ma con una partita da recuperare). La svolta in casa granata è avvenuta proprio a margine di quella sfida, l’ultima con Pasquale Catalano in panchina, esonerato al termine della brutta sconfitta contro la Robur. A prendere l’eredità del tecnico pugliese è stato Max Canzi: l’ex vice di Mario Beretta, che in estate aveva firmato con la Turris prima di separarsi dal club corallino ad una settimana dall’inizio del campionato, ha completamente cambiato le prospettive stagionali del club, ereditando una squadra penultima in classifica e portandola fino al quarto posto grazie ad un filotto di risultati incredibile. Da smarrita e in confusione tecnico-tattica, la formazione granata si è trasformata in un collettivo organizzato, propositivo e difficile da affrontare.
Premiata in questo senso anche la scelta coraggiosa di cambiare tecnico dopo sole cinque giornate del direttore sportivo Moreno Zocchi, che sta così vedendo ripagate anche le scelte estive su giocatori dimostratisi di alto livello. A fare il resto ci ha pensato Canzi, voglioso di ripetere il cammino intrapreso con l’Olbia, esperienza rispetto alla quale sta persino facendo meglio in termini di risultati. Tanti anche i calciatori che dal momento del suo arrivo si stanno esprimendo alla grande, su tutti Aurelio, difensore che ha attirato le sirene della categoria superiore a suon di gol. Al momento, la finestra di calciomercato ha visto la partenza del solo Petrovic, mentre sul fronte entrate si è registrato l’arrivo del giovane Ianesi. Pochi movimenti per una scelta forse precisa della dirigenza a seguito di quanto fatto vedere sul campo dalla squadra: dopo aver ampiamente dimostrato di potersela lottare con tutte le più forti del campionato, l’obiettivo di entrare nei playoff ed essere la mina vagante è più che mai concreto. (Jacopo Fanetti)
Fonte: Fol