Lanni: “Quando vedi certe cose inizi a farti due domande. Con una società normale sarei rimasto più tempo a Siena”

L’esperienza alla Robur è stata l’ultima della sua carriera: Ivan Lanni ha deciso di appendere i guantoni al chiodo a soli 33 anni e non ha avuto alcun ripensamento. In un’intervista a TMW, l’ex portiere bianconero ha spiegato i motivi che lo hanno portato a maturare questa decisione. “Perché smetto? Vengo da due fallimenti in tre anni. E non sono uno a cui piace cambiare tante squadre. Se mi trovo bene in un posto mi piace restarci. Mi sono reso conto che mia figlia ha bisogno di stabilità e non di girare per l’Italia. Poi era un pensiero che avevo avuto subito dopo Novara, ma in quel periodo non ho fatto in tempo a pensarci che il mio agente Danilo Caravello mi ha portato il Siena. Ma ora ho avuto tempo per riflettere. E dico basta. Uno fa i conti con quello che ha dentro. Non dico che non ho mai amato il calcio, ma ho sempre guardato pochissime partite. Invece amavo follemente il mio ruolo, ma poi quando vedi certe cose inizi a farti due domande”.

La permanenza a Siena era nelle idee dell’estremo difensore laziale: “Gli anni più belli li ho vissuti ad Ascoli. Ma anche a Siena stavo bene. Ad Ascoli ho vissuto da giovane, a Siena con tutta la famiglia. E in Toscana con una società normale sarei rimasto per più tempo. Quando è arrivato Salvini pensavamo che la situazione potesse cambiare. Invece è andata sempre peggio. Sono molto orgoglioso di quello che ho fatto. Ho giocato seicento partite in Serie B senza l’aiuto di nessuno, ricordo tutti e da tutti ho preso cose positive e negative”. Sul futuro, Lanni non si sbilancia: “Mi sono preso un po’ di tempo per ragionare. Ho un progetto sportivo che non ha a che fare con il calcio e vorrei portarlo avanti. Ma non voglio parlarne, almeno per adesso: sono e continuo ad essere scaramantico. Il calcio? In futuro magari mi piacerebbe fare l’allenatore dei portieri. Intanto mi concentro su quest’altro progetto”.

Fonte: Fol