Riccardo Ilari

La prima delle vittime, l’ultimo dei colpevoli

No, le ingiustizie proprio non ci piacciono. E nemmeno ci vanno giù. Soprattutto se vedono coinvolti i calciatori bianconeri, quelli di un Siena che, al netto di qualche errore, avrebbe potuto tranquillamente avere la meglio sul Grassina. Magari con un rigore assegnato e poi ingiustamente e inspiegabilmente tolto, senza contare qualche altra situazione parecchio dubbia, le cose sarebbero andate diversamente. Lo stesso potrebbe dirsi se qualche ripartenza sarebbe stata orchestrata meglio, ma questo è un altro paio di maniche e mister Gilardino ci sta già lavorando. Il punto del discorso, almeno per il momento, è un altro: il rigore assegnato al Grassina è inesistente e la conseguente espulsione per doppia ammonizione di Riccardo Ilari lo è ancora di più. Già, proprio inesistente e non “dubbio”, “largo” o qualcos’altro di simile. Usare un altro termine sarebbe un modo di distorcere e ignorare la realtà oggettiva, andata in onda, peraltro, in diretta nazionale. Dell’arbitro e della sua terna se n’è parlato abbastanza, e di certo non con parole gentili. Nulla contro il signor Marchioni della sezione di Rieti né contro i suoi assistenti, sia chiaro, ma scene del genere, indipendentemente dalla categoria e dalle squadre in campo, fanno male. Un vero peccato, davvero.

In tutto questo bailamme c’è però una vittima che non è stata considerata, una vittima passata come il primo dei colpevoli: Riccardo Ilari. Già, proprio il classe 2002 entrato in campo per prendere il posto dell’acciaccato Bedetti (a proposito, le sue condizioni sono buone e contro il Montespaccato dovrebbe esserci senza problemi) reo di – almeno a detta dell’arbitro – essersi opposto col braccio largo in area a una conclusione del Grassina. Chi ha visto le immagini sa bene però che il tocco non c’è stato e che il difensore è una vittima che, per spiegare le proprie ragioni, si è anche presa un secondo giallo, lasciando così la squadra in dieci e precludendosi la presenza nel prossimo incontro.

È questo il premio per essersi immolato e aver evitato un’occasione da rete bella e buona? Purtroppo si. E pensare che è stato tutto inutile, se non addirittura dannoso. In un mondo ideale avrebbe salvato la porta e preso gli applausi del resto della squadra, in quello della Serie D invece gli è toccato un secondo giallo.

(Giacomo Principato)

Fonte: FOL