La pagella dell’arbitro di Signa-Siena a cura di Mario Lisi
Spiace dire che per il turno infrasettimanale, a dirigere la Robur capolista ospite sul difficile campo del Signa, è arrivata una terna che definire non in giornata di grazia è un puro eufemismo.
Tanto per cominciare l’arbitro Matteo Martini della Sezione di Arezzo ha dato una pessima immagine di sé già prima del fischio d’inizio quando è andato personalmente a posizionare, ritardando l’inizio della gara, gli insoliti e per nulla regolamentari coni di plastica che avrebbero dovuto delimitare i margini dell’area tecnica attorno alle due panchine. Immagine orripilante perché in primo luogo certe irregolarità devono essere viste e fatte correggere dall’arbitro nel giro di ricognizione del terreno di gioco appena arrivato allo stadio o nel corso del proprio riscaldamento. Ma in secondo luogo perché non tocca certo a lui compiere di persona certi aggiustamenti bensì invitare i dirigenti di casa affinché provvedano (se si trovava un buco nella rete di una porta che faceva, si metteva a ripararla lui?!).
Venendo ai vari aspetti della sua prestazione, sorvolando sulla struttura fisica “a fenicottero” e quindi su di una falcata non rotonda bensì un po’ saltellante, gli va dato comunque atto di avere avuto nel complesso un buon rendimento atletico.
Le dolenti note prendono lo spunto dal criterio difforme e talora poco convincente nel rilevare i falli, compreso in avvio di ripresa un possibile calcio di rigore a favore del Signa per un contatto tra Cellai ed il nostro Biancon apparso obbiettivamente a dir poco sospetto.
Sarà un caso ma da quel momento l’arbitro aretino ha cominciato a perdere un po’ la bussola entrando decisamente in confusione dopo il vantaggio bianconero a torto contestato dai padroni di casa per un presunto fallo di Masini prima dell’incornata vincente di Ricciardo. Da quel momento si sono cominciati a vedere diversi cartellini sventolati abbastanza a vanvera (mentre prima ne erano stati omessi almeno un paio di sacrosanti), segno di non grande personalità da parte del fischietto aretino. Peraltro un merito alla fine Martini l’ha avuto perché, nonostante le proteste ed il malumore dei locali dopo le due citate occasioni, ha saputo evitare almeno l’errore di “fare compensazione” (come si temeva in tribuna…) quando si è trovato a concedere al Siena il giusto rigore che ha permesso a Galligani di raddoppiare.
Insomma una prova, quella di Matteo Martini, alquanto scadente che oggettivamente non fa presagire per lui lusinghieri sviluppi di carriera oltre l’odierna categoria.
Poco bene anche i due assistenti, in particolare quello che operava dal lato della tribuna coperta perché in ben tre circostanze (addirittura tre!) – in occasione di due rimesse laterali e di un’uscita della palla dalla linea di fondo – ha precipitosamente indicato con la bandierina in direzione diversa da quella decisa autonomamente dall’arbitro che, del resto, era legittimato a farlo perché nettamente più vicino all’azione in virtù del suo corretto spostamento in diagonale. Inutile sottolineare che svarioni così grossolani sono errori gravi in quanto minano la credibilità della terna arbitrale, possono ingenerare contestazioni e proteste ed in definitiva fanno intuire scarsa predisposizione al ruolo di assistente.
Non del tutto OK anche il suo collega lato gradinata perché poteva dare maggior collaborazione al direttore di gara nel tenere meglio a bada i due allenatori, spesso a spasso indisturbati fuori della rispettiva “area tecnica”, in verità assai striminzita e forse nemmeno regolamentare perché quasi confinante con la linea laterale del terreno di gioco.
In conclusione è auspicabile che in futuro, almeno fino a quando la Robur non avrà – come si dice – “già ammazzato il campionato”, sia prestata maggiore attenzione nel non abbinare alle partite del Siena terne approssimative come quella vista all’opera a Signa. VOTO 5
Fonte: FOL