La pagella dell’arbitro di Siena-Torres a cura di Mario Lisi

Come avrete notato, sempre per i cosiddetti “motivi personali” che spesso affliggono un po’ tutti noi, finora ho dovuto saltare un paio di puntate di questa rubrica ed ovviamente me ne scuso con i lettori del FOL. Ma, dopo aver visto dal vivo Siena – Torres, per il direttore messinese Enrico Gemelli la pagella non può mancare.

Pur dandogli atto di essere solo al secondo anno in categoria e di avere alle spalle appena 19 partite in serie C, decisamente la sua non è stata una prova pienamente convincente. Ma non, come si può pensare, per errori determinanti che possono aver penalizzato l’una o l’altra squadra, quanto soprattutto sul piano squisitamente comportamentale.

Infatti gli istruttori dell’Associazione Italiana Arbitri ripetono spesso alle nuove leve che per un arbitro che vuole stare in campo nel modo giusto e svolgere al meglio il proprio difficile compito è fondamentale avere quella che nell’ambiente viene definita “signorilità di tatto e di tratto”. Orbene, il signor Gemelli invece ha evidenziato per tutta la gara la poco elegante tendenza a “fogarsi” irruentemente verso calciatori (ed allenatori…), anche a prescindere dal fatto di doverli o meno fare oggetto di provvedimenti disciplinari, addirittura talvolta rischiando di scivolare in frenata e far ridere tutto lo stadio. Ecco, tra i tanti modi che ci sono per mettersi negativamente in evidenza uno è proprio quello!

In effetti quest’arbitro, che ad onor del vero si è trovato tra le mani una patata piuttosto bollente come forse nemmeno il designatore si aspettava, qualche problemino a relazionarsi correttamente con i giocatori ce l’ha visto che già al primo minuto, dopo una romanzina a Disanto durata anche troppo, ha pensato bene di dargli una cameratesca pacca sul sedere così che la bonaria conclusione del richiamo lo ha di fatto vanificato.

Del resto, anche l’ammonizione rifilata allo stesso Disanto per avere festeggiato la rete del pareggio appendendosi alla rete dietro a cui esultavano i tifosi bianconeri è apparsa obbiettivamente esagerata perché il “giallo” è in questi casi previsto se il giocatore si toglie di dosso la maglia o irride gli avversari o cerca così facendo di perdere tempo (ed in quel momento il Siena non stava certo vincendo…). Dunque, con quel provvedimento palesemente fiscale ed esagerato (che per inciso costerà un turno di squalifica al bravo Francesco), Gemelli ha denotato di non essersi saputo calare perfettamente nel clima delicatissimo che per i più diversi motivi animava i protagonisti e gli spettatori di Siena – Torres. Questo suo atteggiamento super-rigido gli ha così inevitabilmente procurato i sistematici improperi da parte del pubblico indispettito perfino quando prendeva decisioni corrette.

Aggiungiamo che il direttore di gara ha dato a vedere un pizzico di fiscalità anche nel punire qualche fallo, talvolta addirittura ignorando la norma del “vantaggio”, e possiamo concludere che, se il buondì si vede dal mattino, Enrico Gemelli da Messina sembra avere mezzi limitati per accedere prima o poi alla categoria superiore. VOTO   5,00

P.S. – Per la verità un applauso del pubblico il signor Gemelli se l’è preso: quando ha mostrato il “rosso” a Pagliuca! A questo punto però, visto che nella rosa bianconera c’è sempre qualcuno messo in punizione per motivi disciplinari, la domanda sorge spontanea: la società non ha niente da dire a questo professionista che dall’inizio del campionato si fa sistematicamente espellere e lascia sola la squadra una partita sì e una no? Ad occhio e croce sembrerebbe una mancanza più grave di com’è posizionato uno striscione…

Fonte: FOL