La pagella dell’arbitro di Siena-Gubbio a cura di Mario Lisi
Cominciamo con un auspicio: speriamo che il signor Luca De Angeli di Milano, che ha diretto Siena – Gubbio, non sia uno degli ultimi arbitri di Lega Pro che vediamo impegnati con la Robur; il prossimo anno non vorremmo occuparci dei tanti direttori di gara che settimanalmente operano nei campionati dilettanti.
Detto questo diciamo che la prestazione del fischietto lombardo è stata senz’altro più che sufficiente sotto tutti gli aspetti, soprattutto perché è riuscito, evidentemente aiutato dalla sostanziale correttezza dei calciatori, ad arbitrare “all’inglese” fischiando il meno possibile a tutto beneficio dello spettacolo che peraltro si è potuto godere per modo di dire nel freddo birbone del “Franchi”.
Trattandosi di un arbitro soltanto al secondo anno in categoria, evidentemente, deve riscuotere la piena fiducia del designatore perché Siena – Gubbio, per tanti motivi anche extracalcistici, era un match abbastanza delicato da venire a dirigere.
Per questo la prova di De Angeli è da valutarsi positivamente: interventi tecnici oculatamente contenuti al massimo, saggia applicazione della norma del “vantaggio” e provvedimenti disciplinari corretti e puntuali. A questo proposito è stata particolarmente da apprezzare la freddezza dimostrata dall’arbitro nell’attendere, al termine di un’azione condotta dal Siena, la prima interruzione di gioco disponibile per andare ad ammonire un giocatore umbro. Una finezza che vi assicuro, per personale diretta esperienza, manda ogni arbitro (quando ovviamente gli riesce…) in un brodo di giuggiole.
Peccato (anche se meglio così per la Robur!) la mancata assegnazione di un calcio di rigore a dir poco solare a favore del Gubbio dopo una manciata di minuti di gioco a seguito di una spinta in area del Siena ai danni di un giocatore avversario, apparsa a tutti di lapalissiana evidenza. Cose che possono capitare anche ai migliori ma che comunque incidono un po’ sulla votazione finale.
Bene ha fatto comunque qualcuno in tribuna, a chi si compiaceva non credendo ai propri occhi, a ricordare con il sorriso sulle labbra che “rigore è quando arbitro fischia”. VOTO 6+
Fonte: FOL