L’OPINIONE di Orlando Pacchiani

Non sarà facile, per Marco Baroni, provare a cambiare faccia al Siena.

Ieri la dimostrazione concreta: la rivoluzione del modulo, al 4-3-1-2 al 4-2-3-1, è durata un quarto d’ora.

Giusto il tempo di capire che, soprattutto sulla destra, quella disposizione non era sostenibile e l’auspicato rafforzamento delle fasce laterali (sottraendo, finalmente, Maccarone a compiti di copertura) in realtà creava più di un problema ai due mediani Ekdal e Codrea.

Poi è stata necessaria una mezza marcia indietro, il passaggio a un 4-3-3 che la squadra interpreta meglio – almeno per ora – quantomeno perché da Beretta in poi è sempre stato adottato quel tipo di centrocampo.

Certo, non era pensabile che in due giorni succedesse chissà cosa, e in quest’ottica il pareggio con la Lazio (seppure disastrosa e quindi ampiamente battibile) può anche essere accettabile.

Ma cosa potrà cambiare nel futuro? Il problema, innegabilmente, è quello degli interpreti sugli esterni, per realizzare il 4-2-3-1 o 4-4-1-1 in una versione più guardinga. Partiamo dalla difesa, dove siamo messi mica tanto bene (e da qui l’esigenza avvertita subito da Baroni di dare più copertura sulle fasce): a destra c’è chi dà più spinta, Rosi, e chi più copertura ma giocando fuori ruolo, Terzi, a sinistra Del Grosso e Rossi con i pregi e difetti che conosciamo e sostanzialmente si equivalgono, mentre Garofalo resta un’incognita.

Ma in generale, su ambo i lati, i problemi non mancano.

A centrocampo: Fini (in ipotesi più utile da esterno in una linea a quattro che non nel centrocampo a tre, dove spesso fatica), Reginaldo (bene in attacco con il pallone tra i piedi, ma in difficoltà quando c’è da coprire, anche perché non giocando mai è difficile avere una condizione accettabile).

E poi? Ghezzal, grande potenza fisica ma con qualche limite tecnico, che rischia di finire per essere né centrocampista né attaccante.

Tradotto: o Baroni si inventa qualcosa, ma per esempio Jajalo esterno sembra sciupato, oppure l’eventualità sembra spremere al massimo le risorse di questo gruppo insistendo sul 4-3-3, puntando a gennaio a un vero consolidamento dell’organico che parta dall’acquisto di un paio di esterni.

Ma questa, a oggi, considerando i movimenti e le dichiarazioni della società che è convinta di avere un’ottima rosa, sembra davvero fantascienza.

 

ps Giusto un passaggio volante, perché sia chiaro che il Siena è ultimo principalmente per i suoi demeriti: Ghezzal denudato senza la concessione del rigore, il gol di Bojinov in fuorigioco a Parma, il furto di Napoli (fallo su Vergassola in occasione della rete dell’1-2, rigore non dato su Paolucci a tempo scaduto), più altre perle qua e là. Altrove avrebbero già presentato dossier pieni di lacrime, a noi basterebbe che ogni tanto un dirigente qualsiasi andasse in tv (come fa Marotta, per capirsi) a dire che nel caso vorremmo retrocedere per le nostre colpe, senza aiuti indesiderati e plateali come quelli di ieri. Grazie. (Orlando Pacchiani)

Fonte: Fedelissimo Online