LOPINIONE di Orlando Pacchiani
Domandone del giorno dopo: se un allenatore come Giampaolo – che mai e poi mai si lamenta degli arbitri – se ne esce con una sparata come quella di ieri, è normale che presidente e direttore sportivo non lo sostengano ma addirittura dicano il contrario? No, non è normale. Anche perché Giampaolo aveva semplicemente enunciato una teoria purtroppo nota. Esempio concreto: da una parte i celebri tre vaffa sparati un giorno da Totti in faccia a Rizzoli, costati un ammonizione, dall’altra il rosso sventolato ieri a Criscito per un vaffa di rabbia decrittato da Tagliavento distante venti metri. Chiaro, no? E invece la clamorosa distonia tra il tecnico e i dirigenti (in particolare il presidente), se non si è trattato di un caso ma non crediamo che lo sia, è molto preoccupante. C’è un intero campionato da giocare e se non c’è compattezza tra tutte le componenti, la faccenda si complica. Detto chiaramente: Giampaolo è stato confermato sulla panchina del Siena dopo un passaggio estivo in cui molti, lui per primo, hanno commesso errori, ma se sono rimaste scorie di incomprensione sarà bene eliminarle subito. Perché in casi come ieri, nel caso, non si possono registrare posizioni divergenti, ma in sala stampa deve andare anche un dirigente per mostrare il sostegno della società alla posizione dell’allenatore e peraltro di tutta la squadra.
In un’ottica di lungo respiro, questa può essere una situazione persino più preoccupante di una sconfitta che brucia come poche. Impostata come al solito perfettamente e gestita bene a lungo, la partita con la Roma a poco più di un quarto d’ora dalla fine stava per tradursi in una vittoria meritata. Cosa è successo, poi? Arbitro a parte (la severità mostrata con Codrea non è stata adottata in altre occasioni, la punizione decisiva è molto ma molto dubbia), la differenza l’hanno fatta le sostituzioni. Ranieri, dopo il fallimentare Baptista che è pur sempre un ex Real Madrid, ha potuto cambiare la partita con Vucinic – attaccante di altissimo livello – e pescare il jolly con Riise, facendo valere il peso di una rosa potenzialmente di un altro pianeta rispetto a quella della Robur. Giampaolo ha seguito uno schema abituale (con Jarolim e Reginaldo), prima di essere costretto a correre ai ripari per l’espulsione di Codrea con Jajalo. Difficile sapere se altri uomini avrebbero potuto portare un contributo migliore (Paolucci in tribuna, Genevier a casa, per esempio), ma non c’è dubbio che i meccanismi di Giampaolo sembrano funzionare alla perfezione con la squadra tipo per poi andare in sofferenza quando c’è da cambiare interpreti. Non è la prima volta che succede, è un fronte sul quale lavorare.
p.s. Quel famoso coro contro De Rossi a me non è piaciuto. Finita qui, però. Perché prima di scandalizzarmi aspetto che ci si scandalizzi per gli infami striscioni in curva sud contro un tifoso del Siena con tanto di nome e cognome; per le decisioni dell’Osservatorio incredibilmente rovesciate in due giorni quando sono invece tassative per tutte le altre tifoserie d’Italia; per i reiterati accoltellamenti nei dintorni dell’Olimpico e non solo, derubricati a curiosità di cronaca… (Orlando Pacchiani)
Fonte: Fedelissimo Online