L’OPINIONE di Orlado Pacchiani
Un film rivisto, tutto secondo logica (almeno quella del calcio italiano). Nel dubbio, soprattutto nei momenti chiave, gli arbitri italiani fischiano sempre o quasi a favore delle grandi. E il motivo è molto semplice: le polemiche delle piccole durano lo spazio di una sera e hanno una ristretta cassa di risonanza (e soprattutto immediati e zelanti contraltari, com’è accaduto ieri), quelle delle big rimbalzano a lungo sulle prime pagine dei giornali, occupano le trasmissioni tv nazionali, sono capaci in sostanza di condizionare in negativo una carriera. Tutto qua, tutto già visto. Con buona pace di chi spalanca gli occhi quando sente parlare di sudditanza psicologica. C’è e basta. E chi non la vede è in malafede.
Con l’Inter era già successo lo scorso campionato, quando Maicon segnò in fuorigioco di un chilometro. Stavolta la gestione degli ultimi minuti della partita (prima, a dire la verità, Peruzzo aveva diretto bene) è emblematica: nel dubbio, non si fischiano le punizioni in attacco al Siena, al contrario si sanziona l’intervento di Brandao, che non solo non commette fallo ma forse lo subisce anche. E poi la rete di Samuel: è curioso che a fine partita nessuno abbia dedicato un secondo a rivedere l’azione. Forse Del Grosso lo tiene in gioco, se è così è questione di centimetri ma non è una situazione chiarissima. E nel dubbio, nessuno ne parla, almeno non viene nemmeno la perplessità.
Non si può prescindere da tutto questo, nell’analisi della sconfitta con l’Inter. Perché sarà anche vero che difesa e portieri sono criticabili su ognuna delle quattro reti, ma quando ci sono episodi così determinanti tutto passa in secondo piano. E bene ha fatto Malesani (molto meno bene Cribari, farsi espellere per applaudire l’arbitro a fine partita è del tutto inutile) a far sentire tutta la propria rabbia: magari non servirà a molto, ma è giusto difendere una squadra così tartassata.
La Robur ha peraltro disputato una grande partita. Finalmente il 4-3-3 è stato corretto nel 4-1-4-1. E sarà un caso, ma Reginaldo ha giocato la sua migliore partita, la difesa ha nel complesso subito di meno, il centrocampo ha dominato per tutta la gara. Ekdal ha dimostrato di essere giocatore indispensabile, ottimo in copertura ed efficace nelle ripartenze, inutile dire di Maccarone perché l’immensità del suo girone di andata avrebbe trovato la meritata sublimazione nella doppietta della vittoria a San Siro. Ma tutti, per l’applicazione e la qualità messe in campo, avrebbero meritato di tornare con tre punti da Milano. Sarebbe stato un balzo eccezionale e strameritato verso la salvezza. Restano i complimenti, ma in classifica fanno zero.
Fonte: Fedelissimo online