L’elaborato 1° classificato: Le favole possono diventare realtà
Era tardi, mi ero appena preparata per ascoltare uno degli innumerevoli racconti che ogni tanto nonno De Luca mi proponeva e che descriveva con sorprendente immedesimazione.
Mi ero messa in pigiama, lavata i denti e, dopo aver attraversato il lungo e cupo corridoio che da piccola tanto mi terrorizzava, ero pronta per sedermi davanti al grande caminetto della sala pranzo.
Il nonno De Luca era già sulla poltrona, il suo viso era illuminato dalle fiamme ardenti e scoppiettanti del caminetto. Cominciò a raccontare. Con mia grande sorpresa non scelse una delle solite favole straordinariamente verosimili, che di solito inventava con incredibile scioltezza, ma decise di coinvolgermi in una di quelle che lui chiamava “Le vittorie del Siena”.
“Era una delle solite e monotone giornate d’inverno, il cielo era bianco e sembrava che stesse per nevicare da un momento all’altro. Fin dall’altra parte della città di Siena si sentivano le forti e appassionate urla dei tifosi. Lo stadio era stracolmo, la folla si divideva in due opposti schieramenti. Dalle tribune si vedevano sbandierare i “forti” colori del Siena – bianco e nero – e qualche altro colore di minore importanza.
In campo, vestita della sua maglietta a strisce bianconere, concentrata e tesa come non mai, pronta a trascorrere l’ennesima giornata a lottare per il suo “ Roburrone” c’era Mary P.. Fin da piccola aveva sempre sognato di giocare nella sua squadra del cuore e adesso era li pronta a segnare il goal decisivo. La tensione era alle stelle, lo stadio esultava frenetico. Ma lei era irremovibile, concentrata sul suo obiettivo. Mancavano solo 10 secondi alta fine della partita, “10… 9… 8…”. La folla contava i secondi che passavano con ansia, “7… 6… 5… 4… 3. . .2. . . 1…” e fu goal!
FU GOAL!!!
Il Siena aveva vinto, lei finalmente aveva coronato il suo sogno: il primo goal per la sua squadra del cuore! Lo stadio esplose in un coro gioioso, il Siena aveva vinto, Mary P. aveva segnato!!!
Beh… non era male come sogno, ma peccato che tutto questo non fosse reale. La tifosa era sulle scalinate e avrebbe dato tutto per essere li, a giocarsi l’ultimo secondo di partita. D’un tratto le balenò in mente una strepitosa idea: anche lei un giorno sarebbe diventata famosa… E così fu… Il Siena, dopo un secolo trascorso nei campi di serie C, ottenne la promozione prima in B e finalmente in serie A.
Mary P. non poteva lasciarsi sfuggire l’occasione di realizzare il suo sogno.
Si sarebbe travestita da uomo e sarebbe entrata nella squadra. Era il raduno calcistico del Siena del 15 luglio e Mary P. era già pronta e travestita; ovviamente aveva anche falsificato, con grande maestria e bravura, i suoi documenti. Ora aveva una nuova identità: il suo nome era Vittorino.
Dalla sua nuova faccia spuntava una ridicola barbetta finta.
Si presentò al riscaldamento e per puro miracolo l’allenatore la fece giocare con i calciatori della squadra. Dopo aver effettuato una magnifica tripletta e dopo aver scartato anche l’ultimo giocatore segnò.
Con sua grande sorpresa il mister era praticamente sbiancato in viso.
VITTORINO ERA IN SQUADRA !!!!!!!!!!!!
Si allenava con costanza e determinazione e ogni volta che giocava in squadra, anche se come riserva, l’emozione e la tensione che sentiva salire dalla schiena la inebriava di una nuova speranza nel domani.
Ormai Mary P. oltre che in bravura, era migliorata anche in esperienza.
Arrivò finalmente il giorno della tanto attesa partita per debuttare in serie A. Vittorino era stato messo in panchina e seguiva con agitazione e frenesia tutto il corso dell’incontro, passaggio per passaggio, minuto per minuto.. Trascorrevano i secondi e fa partita era fissa sullo 0 a 0.
Al 50° minuto un giocatore del Siena cadde a causa di un fallo avversario e si storse una caviglia, non poteva più correre l’allenatore era disperato, nessuno sarebbe stato in grado dì sostituire il miglior giocatore della squadra… o meglio, una persona ci sarebbe stata, e fu cosi che Mary P, anzi Vittorino, entro, tremante di paura, in campo.
Il suo sogno si stava per realizzare.
Il cuore le batteva all’impazzata e non riusciva a trattenerlo in petto la sua mente era più affollata del solito, non poteva più pensare razionalmente, almeno in un momento del genere Dalla sua faccia traspariva un sorriso irreale e incredulo non solo avrebbe giocato la sua prima partita ma addirittura in serie A contro “campioni”!
I suoi occhi esprimevano un‘emozione indescrivibile di terrore mescolato a meraviglia. Al 90° minuto, scartando giocatore dopo giocatore, si ritrovo davanti alla porta ma… era irremovibile, concentrata sul suo obiettivo. Mancavano solo dieci secondi alla fine della partita, “10… 9… 8…” La folla contava i secondi che passavano con ansia “4…7… 6… 5… 4… 3… 2… 1” E fu goal!!!
FU GOAL!!!!!!
Il Siena aveva vinto, lei finalmente aveva coronato il suo sogno il primo goal per la sua squadra del cuore!! In serie A!!! Tutto lo stadio esplose in un coro gioioso.
Finalmente ci era riuscita.., si tolse la maschera che portava da mesi.
Lo stadio tacque in silenzio, prima di acclamarla a gran voce.
“Che bella storia nonno Paolo! “Grazie!” dissi io.
“Di niente pulcino mio” mi rispose con tono soddisfatto e gratificato.
Così andai in camera mia e mi calai sotto le calde coperte del mio letto, ripensando per ore alla bellissima storia che avevo appena ascoltato. Chissà se tutto questo era davvero successo.
Abbiamo narrato una favola che simboleggia il sogno dì tutti i tifosi della “Robur” di vedere la propria squadra giocare in serie A: sogno “irrealizzabile” a dire di tutti.
Ma le “lucide follie” di nonno Paolo ha trasformato la favola in realtà:
MORALE: bisogna sognare e credere nei sogni perché si possano realizzare con il lavoro e l’impegno di tutti.
Classe 3° A
Istituto Comprensivo Statale di
Scuola Materna, Elementare e Media
“A. Lorenzetti”
Sovicille-Chiusdino-Montalcino