LEDITORIALE di Daniele Magrini
Grande vittoria quella con l’Ascoli per la sua importanza strategica, per aver interrotto la serie dei tre pareggi consecutivi, per aver consentito di recuperare due punti al Novara, finalmente bloccato aul pareggio a Frosinone. Ma giornata significativa complessivamente, anche per la frattura di quattro punti che si è creata fra le prime ed il resto della truppa. Vero è che l’Atalanta è sempre alle costole ed il Varese, futuro avversario, incombe, ma cominciare a delineare con i punti, un dislivello dei valori delle squadre in campo, potrebbe aiutare a rendere il girone di ritorno meno ingarbugliato.
Vittoria importante anche perchè conquistata con un Ascoli alla prima sconfitta dopo la serie positiva iniziata con l’avvento di Castori, che però a Siena ha impostato la gara solo sulla difensiva ed ha pagato. L’arroccamento dei marchigiani, fino a quando il risultato non si è sbloccato, ha fatto capire quanto il calcio possa essere brutto, quando non si è in due a giocare.
Un successo, dunque, quello del Siena, preziosissimo anche perchè conferma l’importanza di Brienza. La sua doppietta ne conferma il valore di jolly determinante e questa è una vittoria tattica di Conte. Perchè riesce ad utilizzare questo attaccante mostrando duttilità nell’intepretazione del modulo, e perchè per la seconda volta consecutiva un giocatore non atteso negli undici iniziali, firma la partita in modo decisivo. Era successo a Vicenza con Marrone e questo graditissimo copione si è ripetuto oggi con Brienza. Merito – lo vogliamo ribadire – dell’abilità di Conte di leggere il lavoro della settimana e di proiettarlo volta per volta sulla partita.
Il turn over dopo la maratona al Nord offre buoni appigli dalla prestazione di Rossi, un po’ meno da quella di Kamata. Significativa, ancora una volta, la prova di Sestu.
L’unico pensiero negativo, che si fa fatica a ricacciare indietro, viene dallo sguardo alla classifica e dai punti persi nei finali di gara: a Sassuolo si era sul 3-2 in vantaggio al 91′ e con il Novara ancora avanti al 93′. Se fosse andata come doveva, il Siena ora avrebbe cinque punti in più e il Novara due in meno.
Ma la Robur c’è, su in alto, e questo è quello che conta.
Fa piacere anche la serena disamina di Perinetti, nel dopogara, anche in prospettiva. Il ds ha infatti giustamente sottolineato che non c’è da guardare al mercato con atteggiamento da rivoluzionari, ma che se capiterà l’occasione di innestare in questa rosa una pedina di qualità, la società non si tirerà indietro. E se arrivasse davvero un uomo di personalità, la lotta nel girone di ritorno sarebbe meno difficile.
Sabato, altra prova del fuoco, stavolta sul campo di quel Varese dove ha perso anche il Novara. Squadra che impressiona quella di Beppe Sannino, per la compattezza di gioco ed il ruolino di marcia: l’ultima sconfitta, per 1-0 a Crotone, risale al 10 ottobre. Nelle ultime dieci partite i lombardi hanno conquistato 6 vittorie (3 consecutive nelle ultime tre gare) e 4 pareggi. Ci vorrà il Siena gagliardo di Vicenza. Ovviamente senza le disattenzioni su palle inattive. (Daniele Magrini)
Fonte: Fedelissimo Online