L’EDITORIALE di Daniele Magrini

Di cuore. Bella, sofferta e meritata la vittoria del Siena con il Frosinone, che acquista valore anche perché corroborata da due gol in inferiorità numerica. Resistere 10 minuti in nove e segnare addirittura il terzo gol, dopo un esaltante duetto Mastronunzio- Troianiello, è cosa che corrobora tutto l’ambiente, riconcilia con la prospettiva di un Siena tornato rinvigorito dal giusto “animus pugnandi”, e consente ai bianconeri di ridurre a quattro le lunghezze di distanza dal Novara e di mantenere il punticino di vantaggio su Reggina e Atalanta. Un sabato importante, insomma, che annulla il ricordo e le tensioni del lunedì nero con il Sassuolo.

Quello che è piaciuto di più è stata soprattutto la voglia di riscatto della squadra. E’ così che si reagisce alla critiche, sul campo. Perché l’ultima parola ce l’hanno i giocatori e sono le loro prestazioni che animano le penne – pardon, i computer – di chi li segue. Con passione sempre, con delusione qualche volta negli ultimi tempi, con entusiasmo ritrovato dopo la vittoria scaccia-fantasmi con il Frosinone.

Conte riassegna le carte e cambia la disposizione offensiva. L’inserimento iniziale di Reginaldo al posto di Troianiello si traduce in una maggiore vitalità, anche se sulla fascia opposta Sestu non trova guizzi. Tanto che Conte, a metà del primo tempo, ordina il cambio di fronte tra i due. In avanti c’è per la prima volta Brienza con Calajo, ed anche se non hanno mai giocato insieme i due sembrano intendersela bene, con l’ex napoletano, dispensatore di buone sventagliate per i cursori esterni, che trova anche il modo di spedire in gol l’ex reggino, con una conclusione sventata solo di piede da Sicignano.

 

Manca ancora la brillantezza e l’incisività dei giorni migliori, di fronte ad un avversario che ancora una volta chiude spazi e pertugi. Anche in alcuni frangenti di questa partita si sono paventati problemi di condizione, con gli avversari apparsi più veloci nell’arrivare nel pallone. Talvolta, giunti al limite dell’area, anziché provare la conclusione, si è ancora preferito l’alleggerimento verso l’esterno o addirittura l’appoggio indietro, limitando quindi le possibilità dei tiri da fuori. Ma l’atteggiamento complessivo del Siena è stato positivo, innervato dalla costante voglia di vincere e di stringere i denti, condizione che ha trovato la sua esaltazione quando il troppo fiscale Doveri, dispensando cartellini gialli senza alcun raziocinio, avrebbe potuto falsare la gara con le espulsioni di Vergassola prima e Ficagna poi.

E’ qui che è venuto fuori il Mastronunzio migliore. Che ha dimostrato di aver accettato la panchina senza alcun problema, e che ha saputo sfruttare la grande rimessa-assist di Coppola, con cattiveria e lucidità. Un gol importantissimo, arrivato quando il Siena era già in dieci, impreziosito poi dalla fuga finale per il gol del 3-0 offerto a Troianiello. Una rete che potrebbe avere effetti psicologici benefici anche per questo giocatore in calo di rendimento e forse ritrovato.

Insomma, visto che salvo il Novara, tutte le squadre dell’alta classifica, hanno attraversato periodi di appannamento, c’è da sperare che quello del Siena sia finito. E che si riparta con convinzione ritrovata: l’abbraccio finale che i tifosi hanno riservato ai giocatori, dopo un costante incitamento durante tutta la partita, è un grande valore, che Conte e la squadra possono ora mettere a frutto con tranquillità. Il rinvio della partita di martedì sera a Vicenza, a causa dell’alluvione che ha colpito il Veneto, è un ulteriore piccolo vantaggio, che può predisporre al meglio per l’assalto senza condizioni da portare lunedì al Grosseto. (Daniele Magrini)

Fonte: Fedelissimo Online