L’EDITORIALE di Daniele Magrini

 

Bastano venti minuti del Siena vero per domare un Modena che oggi si definisce organizzato e che un tempo si sarebbe più appropriatamente marchiato come catenacciaro. Eppure, proprio questo tipico 2-0 da serie B, rafforza in modo strategicamente rilevante la leadership dei bianconeri e connota ancora di maggiore autorevolezza il ruolo di capolista della Robur. Perché ne arriveranno tante di squadre che imposteranno la partita al Franchi come ha fatto il Modena: in dieci dietro la linea della palla, ad intasare il centrocampo e a tamponare le fasce. Eppure, il Siena è riuscito comunque a costruire sei nitide azioni da gol, anche nel primo tempo a ritmo slow, con Mastronunzio, Sestu e Troianiello. E soprattutto nella ripresa, non solo con le reti di Ficagna e Larrondo, ma anche con il palo dello stesso argentino e con la rete annullata in dubbio fuorigioco a Mastronunzio.

 

Alla fine i conti tornano eccome: 17 punti, quarta vittoria consecutiva e terzo successo senza subire gol. Quattro punti che dividono ancora dalla zona play off e sempre maggiore autorevolezza nella gestione delle partite, grazie anche al bonus della panchina lunga.

 

A Conte va dato il merito non solo di aver recuperato appieno Ficagna, che sta dando sicurezza a tutto il reparto, ma anche di aver dato fiducia a Terzi, che lo sta ripagando con prestazioni sempre più convincenti. Altro merito di Conte: la gestione della panchina, lunghissima per la serie B. E proprio grazie ai cambi, il tecnico ha cambiato il volto della partita. Kamata, Vergassola e Larrondo sono stati infatti decisivi per centrare il risultato.

 

E’ chiaro che l’ingresso in campo di Vergassola, salutato con il giusto tripudio dei tifosi, non è importante solo per la vittoria, ma per quello che da oggi in poi Vergassola porta in più nel contesto di una squadra che già aveva conquistato senza di lui la testa della classifica. Vergassola, però, ha subito arricchito il centrocampo, un po’ in soggezione fino ad allora, regalando spessore, determinazione – anche l’ammonizione immediata sul duro intervento appena entrato, è paradossalmente un segnale positivo – e soprattutto tanta e tanta personalità. Quello che servirà, da oggi in poi, per gestire in tutta umiltà, ma con la convinzione nelle proprie forze, la dote di questo splendido inizio di campionato.

Oltre a Ficagna e Vergassola, l’altro uomo che spicca in questa vittoria con il Modena è senz’altro Larrondo. Che non patisce minimamente la panchina, segna il terzo gol del suo campionato da subentrante, si permette di offrire un assist prezioso a Mastronunzio per il gol annullato in dubbio furigioco, trova una conclusione nell’area piccola ribattuta da un difensore e coglie anche un palo. Davvero, un grande uomo in più per questo Siena, in cui il tecnico riesce a cogliere sempre il momento giusto per i cambi, ogni volta decisivi.

La partita segna semmai, sul capitolo delle ombre, la prima prestazione negativa di Troianiello, mai efficace sulla fascia come è sempre stato finora e un’altra prova involuta di Calajo, stavolta sempre in soggezione nei confronti della difesa. Proprio due dei perni del gioco offensivo a quattro della Robur, hanno evidentemente subito più di altri, l’affollamento sulla tre quarti difensiva predisposto da mister Bergodi.

 

Alla fine emerge comunque rafforzata la convinzione sulla forza del Siena, che seppure di fronte al catenaccio del Modena, è riuscito a costruire nitide occasioni da gol, senza disunirsi o perdere la calma. E la vittoria è arrivata, giusto premio di un’altra partita importante nella costruzione di una stagione che deve essere come tutti la sogniamo. Se la scorsa settimana, il titolo del film adeguato al successo del Siena a Piacenza era “Fuga per la vittoria”, stavolta peschiamo in uno spaghetti-western del 1968, “I quattro dell’Ave Maria”, in omaggio ai tre uomini decisivi con il Modena, Ficagna, Vergassola e Larrondo, con l’aggiunta di mister Antonio Conte, vero killer spietato degli avversari, quando spara le sue cartucce dalla panchina. (Daniele Magrini)

Fonte: Fedelissimo Online