L’Editoriale di Daniele Magrini

Esame di maturità superato. E ora avanti con l’entusiasmo e la fiducia che il Siena vittorioso con l’Atalanta si merita. E’ stata una grande prestazione quella della Robur, che vince la sfida con l’altra grande favorita del campionato, dimostrando non solo di avere un grande attaccante in grado di risolvere la partita, come Mastronunzio, ma una robustezza di squadra e una duttilità della rosa, che lasciano intravedere tempi belli. Conte le azzecca tutte. Non era da poco cambiare due pedine della scacchiera proprio nella partita con l’Atalanta, e invece tutti e due gli innesti rispondono bene. Ficagna, al posto di Rossettini, alla grande. Fino all’infortunio, il centrale bianconero ha portato solidità e decisione nel reparto che aveva destato qualche perplessità. E Marrone, a centrocampo, è parso determinato e incisivo nell’attacco al portatore di palla avversario. Non era certo facile, perché Barreto, Bascha e Padoin sulla tre quarti, certamente hanno dimostrato qualità e capacità di gestione del pallone. Il centrocampo bianconero ha trovato con Marrone una maggiore solidità, in grado di supportare meglio il gioco sulle fasce in cui, ancora Troianiello e Sestu, sono stati bravi anche nella fase di non possesso. Essere riusciti a conservare il vantaggio per 80 minuti è attestazione di sicurezza che, ancora a settembre, è un segnale chiaro di forza.

Il gol è davvero da manuale: importante il recupero di palla di Calajo, che allarga subito a Carobbio e da questi l’appoggio sulla fascia. Splendido il cross di Del Grosso, che si è ripetuto anche in occasione del gol annullato a Mastronunzio, e grande inzuccata della Vipera, che è già tra i migliori realizzatori della categoria. Il Siena avrebbe occasioni importanti per raddoppiare: nel finale del primo tempo con Troianiello, in avvio di ripresa con Mastronunzio, ma anche se la palla non entra, il Siena c’è eccome. Ed è importante anche l’ingresso in campo di Paolucci, più che altro per recuperare un attaccante che Conte saprà gestire nell’arco del campionato.

L’Atalanta, priva dell’ex Tiribocchi infortunato, è stata degna avversaria in una partita che è sembrata già di un altro campionato rispetto alla serie B. L’innesto di Doni, nella ripresa, ha portato ulteriore pericolosità e non a caso le migliori occasioni, compreso il tiro-brivido nel recupero, sono venute da lui. Ma il Siena, nonostante la pressione dei bergamaschi, che specialmente nel secondo tempo, hanno attaccato a ranghi compatti, non ha dato mai l’impressione di essere sull’orlo del baratro. Anche perché Coppola quando è stato chiamato in causa, come nel rimpallo ravvicinatissimo nel finale su tocco di Ardemagni, ha risposto con interventi sicuri e tempestivi.

Il pubblico ha dato tutto l’apporto necessario e le 7200 presenze (6186 gli abbonati) sono un bel patrimonio in serie B. Bellissima la coreagrafia iniziale dei Fedelissimi, con il Guidoriccio da Fogliano a tutta gradinata, a ricordare bei tempi, che da oggi sembrano fortissimamente in grado di tornare ben presto. Il prossimo turno è già testa coda, a casa del Piacenza fanalino di coda, con il titolo di capolista già da sbandierare con orgoglio e la statistica, con tre vittorie su tre in casa e due pareggi in campi difficili come Pescara e Livorno, a confortare non poco. Il Siena c’è. E quel che è bello è che è lassù, nel gradino più alto. Quello del sogno possibile. (Daniele Magrini)

Fonte: Fedelissimo Online