L’editoriale di Antonio Gigli
Mentre la Robur sta giocando per la vittoria del suo scudetto, ecco scoppiare l’ennesimo scandalo di calcio-scommesse. Non vogliamo perderci tanto tempo, ci auguriamo solamente che tutto si risolva velocemente e soprattutto che gli sbagli siano accertati in maniera adeguata. I processi sommari non ci sono mai piaciuti, così come le condanne adeguate secondo il peso delle società. Il Siena, nel recente passato, ha pagato insieme a poche società, mentre altre, forse più importanti, non sono stranamente passate sotto la scure della giustizia sportiva. Ma tant’è, il calcio è bello ma anche molto ma molto inadeguato nei suoi principali organi di controllo e amministrazione. Ad ogni scandalo sentiamo ripetere fino alla noia, dai vertici calcistici, le parole”rifonderemo questo mondo, non accadranno pìù certi scandali” e altre amenità simile, salvo poi non passare dalle parole ai fatti e far iscrivere, per esempio, una società in fallimento alla serie A. Non è il calcio a essere marcio, ma certi suoi dirigenti, questo è sicuro.
Domenica la Robur di Morgia sarà nuovamente in campo a Macerata per uno scontro decisivo per l’ingresso nelle magnifiche quattro che la settimana seguente, sempre nelle Marche, si contenderanno il tricolore di categoria, trofeo già vinto dalla nostra società 50 anni fa. Fatto trenta, facciamo…trentuno, verrebbe da dire. La vittoria tricolore sarebbe solo la ciliegina sulla torta di un’annata che segnava la rinascita del calcio senese, una rinascita vincente come meglio non speravamo. Ora viene il bello, però, con una Lega Pro da giocare al meglio delle possibilità. Non giocheremo più con formazioni, senza offesa, dilettantistiche di nome e di fatto, ma con società e città importanti, in un campionato di valore che vedrà quasi sicuramente la presenza di ben nove derby toscani. Ponte si sta dando da fare, mille voci si rincorrono sui nuovi soci. Il nostro augurio è quello di fare presto e bene. Le lungaggini ci hanno sfibrato nel passato e lo farebbero ancor più oggi. Chiarezza e niente proclami dovrebbero essere le parole d’ordine.
Intanto godiamoci ancora questo successo, nato da una sinergia che ha pochi eguali nel mondo del calcio tra società, squadra e tifosi. Non rompiamo il giocattolo, per favore.
Antonio Gigli
Fonte: Fedelissimo Online