L’avversario: l’Avellino
Nel 1980 Gianni Brera descrisse l’Avellino come “la più bella realtà del calcio di provincia della storia italiana”. Erano gli anni d’oro dei biancoverdi, dei dieci campionati consecutivi in massima serie. Un lento e inesorabile declino li fece scivolare poi in campionati minori, fino al fallimento del 2010. Da allora, in soli tre anni, i lupi sono riemersi dal baratro, conquistando la promozione in B sotto la guida di Massimo Rastelli. Gli ottimi risultati finora ottenuti, il terzo posto e la difesa meno battuta dopo il Lanciano, non possono essere dovuti solo alla classica fortuna del principiante. L’Avellino di Rastelli gioca con un solido e compatto 3-5-2. Davanti a Terracciano, giovane portiere di proprietà del Catania, giocano Izzo, Fabbro e uno tra Pisacane e Peccarisi (con il primo favorito). Sulle fasce sicuro del posto è Davide Zappacosta, classe ‘92, convocato da poco in Under 21 da Di Biagio. Sul versante opposto è in pole Bittante, con De Vito e Abero, acquisto last minute dal Bologna, possibili alternative. Nel mezzo dovrebbero giocare Arini, D’Angelo e Schiavon; in attacco il bulgaro Galabinov (decisivo nel match con l’Empoli) farà coppia con bomber Castaldo, con l’esperienza di Soncin che potrà far comodo a partita in corso.
Fonte: Il Fedelissimo