L’avversario – di Francesco Pacciani

Domenica si chiude il campionato e la Robur sarà impegnata nel match serale con il Napoli, al San Paolo. Le squadre che si affronteranno, si approcceranno alla partita con spirito certamente diverso: il Siena ha centrato il suo settimo “scudetto”, mentre il Napoli, complice lo scivolone nella partita esterna con il Bologna (terminata 2-0 per i felsinei), ha visto allontanarsi la possibilità di raggiungere il terzo posto tanto voluto; oltre alla vittoria con la Robur, ai partenopei occorrerebbero anche numerosi risultati favorevoli delle dirette concorrenti Udinese, Lazio ed Inter. Lo slovacco Hamsik conferma questa situazione attraverso il proprio sito internet: “Concentriamoci sul Siena. Vogliamo vincere per chiudere al meglio la stagione di fronte al nostro pubblico” ha scritto il forte centrocampista “Poi aspetteremo i risultati delle nostre rivali, poiché la speranza è l'ultima a morire". L’attenzione dei partenopei è, inoltre, concentrata sulla finale di Coppa Italia con la Juve, un traguardo ambito al quale gli azzurri sono pervenuti  battendo proprio la Robur.

Venendo al calcio giocato, nelle ultime tre partite, oltre alla recente beffa di Bologna, il Napoli ha avuto modo di conseguire anche dei risultati utili, pareggiando per 2-2 all’Olimpico con la Roma ed imponendosi per 2-0 nello scontro casalingo con un Palermo dal rendimento esterno stagionale incredibilmente negativo.

Per quanto riguarda l’organico, il tecnico Mazzarri dovrà fare a meno di Aronica, Cavani e Dzemaili, tutti squalificati per una giornata. A queste assenze si aggiungono, poi, anche quelle di Donadel (la cui stagione era conclusa da un po’, visto che il centrocampista ex viola si è sottoposto ad un intervento chirurgico) e, verosimilmente, di Campagnaro: l’argentino ha rimediato una forte contrattura e potrebbe non essere della partita. Sembra poco probabile, per scelta tecnica, anche l’impiego del giovane attaccante Eduardo Vargas; il cileno ha però dichiarato, in una recente intervista, di essere disposto ad accettare le scelte del suo allenatore: “Qui mi trovo bene, voglio restare e giocarmi le mie chance il prossimo anno”.

Tenendo conto delle numerose assenze, pare lecito immaginare che Mazzarri intenda schierare i suoi uomini secondo un 3-5-2, con De Sanctis a difendere la porta azzurra; una difesa costituita da Grava (che dovrebbe rilevare Fernandez, per poter usufruire di una sorta di “passerella finale”), Cannavaro e Britos; un centrocampo composto da Maggio (al quale potrebbe, tuttavia, essere preferito l’ex Zuniga), Gargano, l’ex Udinese Inler, il già citato Hamsik e Dossena; un attacco affidato, infine, al pericoloso Lavezzi ed al macedone Pandev.

L’incontro al San Paolo sancisce la fine di una stagione che, paradossalmente, rappresenta il punto più alto della nostra storia calcistica, grazie al raggiungimento del record di punti in Serie A ed al conseguimento dell’accesso alla semifinale di Coppa Italia. Il “paradosso” è insito nel fatto che delle nubi nere sembrano addensarsi ad un orizzonte fatto di incertezza societaria e di inquietanti verdetti della giustizia sportiva. Nella trepidante attesa, tuttavia, fermiamo un attimo il tempo e troviamo il modo di gioire per questa piccola squadra, questa delicata realtà che ci fa battere il cuore ogni Domenica.

 

Fonte: Fedelissimo on line