Io Pazzaglia, giustiziere del Grosseto
Eugenio Pazzaglia, dopo averne onorato la maglia per anni, è diventato un grande tifoso della Robur e quando ne parla lo fa sempre con grande entusiasmo.
Lunedì ci sarà Siena-Grosseto e, guardando tutti i precedenti, risulta che il giocatore del Siena che ha segnato più reti al Grosseto sei tu, con cinque centri, lo sapevi?
“Ma no, davvero? Non lo sapevo e conoscendo la rivalità tra le due tifoserie ne sono orgoglioso”.
Ricordi in quali occasioni hai segnato?
“Si lo ricordo come se fosse ieri, ma la partita più esaltante giocata con il Grosseto è sicuramente quella del campionato 78-79 (foto 2, la squadra). Finì 2-2 ma ancora oggi la ricordo come la partita più pazza a cui ho partecipato”.
Siamo curiosi e con noi i nostri lettori, perché pazza?
“Fu un derby sottotono, con pochi spettatori sia di parte bianconera che biancorossa. Non riuscimmo quasi mai a trovare il passo giusto. Giocavamo la palla, ma non riuscivamo a costruire niente di buono. Non che il Grosseto facesse meglio di noi, ma furono sicuramente più precisi sotto porta e dopo circa un quarto d’ora passarono in vantaggio con Balestrelli. Cercammo il pareggio in tutti i modi, ma niente da fare, eravamo imballati, imprecisi, decisamente sotto tono e alla mezz’ora del secondo tempo i torelli raddoppiarono con Marini.
La partita era ormai compromessa e, onestamente, non vedevamo l’ora che l’arbitro Cucè di Messina fischiasse la fine. Chi ci dette la scossa e trasformò una tranquilla partita in un acceso derby fu il portiere maremmano Negrisolo, ex bianconero, che iniziò a ritardare i rinvii e a sfotterci.
Tratteneva il pallone con i piedi e ridacchiava, invitandomi a levarglielo, per poi prenderlo con le mani appena mi avvicinavo. Mi fece arrabbiare di brutto provocando la mia reazione. Feci finta di non vedere il suo giochino e mi girai di scatto, piombando su di lui con l’intento di fargliela pagare. Io sono stato un giocatore molto corretto, ma in quell’occasione non seppi trattenermi e gli piantai i tacchetti nella coscia. Mancavano 8’ alla fine e quell’episodio riuscì a dare la scossa a tutti i miei compagni che iniziarono a giocare e martellare gli avversari, rovesciandosi in massa nell’area del Grosseto.
Quando la lancetta del cronometro segnava 5’ al termine, Noccioli, il nostro stopper ricevette un cross in area del Grosseto e con un urlo incredibile piombò in terra. L’avevano toccato? Forse si, forse no, fatto sta che l’arbitro assegnò il rigore. Piazzai la palla sul dischetto e dopo una breve rincorsa calciai con tutta la forza che avevo in corpo trafiggendo Negrisolo.
Palla al centro e la nostra azione aumentò d’intensità. In pratica giocavamo nella metà campo avversaria producendo una pressione fortissima che in più di un’occasione fece traballare la difesa biancorossa. Al 90’ preciso, dopo un travolgente triangolo Bettelli, Simoni, Turla (foto 3) ricevetti la palla in area e mentre stavo per tirare fui sgambettato da Ciavattini, se non sbaglio, e l’arbitro fischiò il secondo rigore, tra le proteste dei grossetani. Passarono molti minuti prima che l’arbitro riportasse la calma. Posai il pallone sul dischetto, non mi curai delle provocazioni di Negrisolo e dopo una breve rincorsa segnai la rete del 2-2. Guardai il portiere, gli mostrai il mio miglior sorriso e fui sommerso dall’abbraccio dei miei compagni. Una soddisfazione immensa.”
Questo è un meraviglioso ricordo del passato, ma per lunedì cosa prevedi?
“Non mi far fare pronostici, porta male. Ti dico solo che per motivi di lavoro non potrò essere a Siena, ma vedrò la partita alla televisione. Soffrirò come sempre, insieme a voi, insieme ai ragazzi che oggi indossano quella maglia che io amo tantissimo e che ho avuto l’onore di indossare per tanti anni. Forza ragazzi, non mollate mai e riportate il Siena dove merita.” (Nicnat)
Fonte: Fedelissimo Online