Intervista Fol – Cristiani: “Sorpreso dai tifosi. Finire la carriera a Siena? Perché no”

“L’obiettivo è riportare la piazza dove merita. Non si può vedere la Robur in Eccellenza. E poi perché no, finire la carriera a Siena non mi dispiacerebbe. Rimanere dentro il calcio? Non mi ci vedo, è un mondo che non mi piace più come prima”. A parlare, a “Al Club con la Robur”, è Alessio Cristiani, protagonista ieri sera dell’ultima puntata dei Fedelissimi. Queste le sue dichiarazioni:

Stop – “Era giusto fermarsi, ma eravamo in ottima forma. Un po’ stanchi per l’infrasettimanale, ma abbiamo diversi ricambi e quindi saremmo stati più avvantaggiati rispetto agli avversari”.

Forma fisica – “A Pontassieve nel finale ho accusato un risentimento muscolare e per precauzione con lo Scandicci sono partito dalla panchina, ma ora sto bene”.

Pagella – “Un giudizio personale? La sufficienza, posso dare molto di più. Il gol manca, è un problema, spero di farlo il prima possibile. Ci vuole anche un po’ di tempo ad adattarsi a un modulo che era dal Siena di Mignani che non lo facevo”.

Classifica – “Essere primi ci dà una grossa fiducia e consapevolezza. Viste le premesse non era scontato fare una partenza del genere. L’avversario più ostico incontrato finora? Il Terranuova”.

Colligiana – “Sarà una partita difficile, contro una squadra rognosa, di categoria, che prende pochi gol. Noi però siamo consapevoli della nostra forza. Conterà l’approccio, che ultimamente è stato ottimo tranne che a Pontassieve”.

Galligani – “Crea superiorità numerica, è devastante nell’uno contro uno, deve migliorare sottoporta ma correndo tanto capita di essere poco lucido. Il campo di Badesse è pesante e tutti giochiamo con i tacchetti a sei, alti, ma scivoliamo lo stesso. Lui invece gioca con 13 tacchetti e non scivola mai. Non so come fa!”.

Natale – “La pausa invernale ci farà bene perche faremo una preparazione che ci consentirà di mettere minuti nelle gambe e affrontare al massimo il ritorno”.

Uopini – “Il campo è nuovo, molto bello. Anche se giocare in un campo d’erba e allenarsi sempre sul sintetico non è un bene. Il sintetico è molto più veloce e quando giochi su campi pesanti ti affatichi prima. Può essere un problema a livello muscolare, serve tanta prevenzione per evitare infortuni”.

Il ritorno a Siena – “Sono rimasto sorpreso. Dopo anni di batoste non è scontato reagire come stanno facendo i tifosi, ho i brividi solo a dirlo. Magari più in là, con i risultati, potevo aspettarmelo, ma subito no e questa cosa mi ha colpito molto”.

Il passato in bianconero – “Reputo quei due anni molto positivi. Il primo anno abbiamo fatto qualcosa di eccezionale, giocandoci fino alla fine la promozione col Livorno. Una cosa particolare, essendo livornese. Avevo amici che sono venuti a Siena in curva ospiti a insultarmi. Siamo arrivati in finale mentalmente provati e senza mezza squadra. Ero andato a Villa Stuart a Roma per tentare il recupero ma la lesione era troppo grossa. Ero in panchina ma non camminavo. Anche Guberti era infortunato ma entrò lo stesso, questo per far capire il suo valore. Con Stefano ho un bel rapporto, è una persona semplice e umile nonostante la carriera che ha fatto. Poi, dopo la finale, ci è stata negata, con dei magheggi, una promozione che ci spettava”.

(Giuseppe Ingrosso)

Fonte: Fol