Intervista Fol – Crisanto: “In Eccellenza per ritrovare il sorriso. Che bello incrociare il Siena”
“Ritrovare il Siena sarà un bell’effetto. Ho avuto la fortuna di giocare da voi, in una stagione bella e significativa per me, nonostante l’epilogo”. Lorenzo Crisanto mercoledì si scontrerà con la Robur, con cui ha militato nel primo anno di Mignani, quello della finale di Pescara. Il portiere pratese quest’anno ha fatto come i bianconeri, una doppia discesa dalla C all’Eccellenza. “Dopo Siena sono andato a Monopoli e le promesse della società non sono state mantenute – spiega al Fedelissimo Online – poi sono stato tre anni ad Alessandria, con tanto di promozione in B. Scaduto il contratto, in C non era uscito niente. Allora ho detto basta. Se per giocare devo cominciare a girare per la D, meglio andare a casa. Il presidente del Signa lo conosco, mi vuole bene e mi stima. Qua mi sento a casa e voglio provare a far qualcosa di bello”.
A Siena fu la tua prima volta nel calcio dei grandi, dopo un percorso di tutto rispetto nel vivaio della Roma.
Il Siena è stato forse uno dei pochi club dove ho trovato persone sincere, che hanno detto le cose come stavano. Venivo da un percorso importante a livello di settore giovanile, mi chiamò mister Mignani dicendo: Lorenzo, ti vogliamo, ma abbiamo già Pane e ad oggi è lui il primo portiere, anche se poi sarà il campo a decidere. Io avevo una grande voglia di venire in una piazza come Siena e di giocarmi le mie carte a viso aperto. Quella stagione Pasquale fece un’ottima stagione.
Commise però qualche errore grave e in molti pensarono a te come possibile alternativa.
Ero pronto, non avrei avuto nessun problema a giocare determinate partite. Però mi metto nei panni del mister. Fai fatica a togliere un portiere per un errore e mettere un ragazzino di 18 anni. Se mi chiedi se mi girassero le scatole ti dico di sì, perché voglio sempre giocare, ed è anche il motivo per cui sono sceso in Eccellenza. Però quell’anno faccio fatica a dirti che dovevo giocare. Tolti quei 2-3 errori, che ci possono stare, meritava Pane di giocare.
Giocasti due partite: una di coppa e l’ultima di campionato, entrambe a Prato contro la squadra della tua città.
Ecco, l’unico appunto che faccio al mister è di avermi fatto giocare l’ultima partita di campionato (ride, ndr). Per il Siena era ininfluente, ma per il Prato no, doveva salvarsi. Il ds del Signa, Alessio Nunziati, a quel tempo era nel Prato e tutte le volte mi dice che l’ho fatto retrocedere.
Mercoledì c’è la trasferta a Signa. Che campo dobbiamo aspettarci?
È un buon campo per l’Eccellenza. Non è il peggio della categoria e nemmeno il meglio.
L’obiettivo vostro?
Entrare nei playoff. Siamo una buona squadra ma il campionato è molto difficile. Oltre al Siena ci sono tante squadre forti.
Il Siena ha rotto le scatole anche a voi?
Beh, col suo arrivo c’è un posto in meno ai playoff. Però non farmi esprimere su questo. Dico solo che il trattamento che ha avuto il Siena è stato riservato a tante altre squadre.
Ritroverai Cristiani e Guerri, tuoi ex compagni.
Non mi sono sentito con Alessio e Simone, ma ho tanta voglia di rivederli e salutarli perché abbiamo vissuto un anno molto bello.
L’obiettivo di Crisanto? C’è ancora voglia di risalire?
Vivo alla giornata. Qui sono felice e voglio far bene. E se faccio bene e viene fuori un’occasione le porte sono sempre aperte. Il calcio mi ha logorato, ma resta sempre la mia vita.
Ultima domanda, Lorenzo: l’alluvione che ha colpito le province di Firenze, Prato e Pistoia ti ha coinvolto?
Direttamente no, ma i miei amici sì. Sono andato ad aiutarli a Campi col presidente del Signa, che ha organizzato pulmini per distribuire roba da mangiare, e con mio zio. È una bella botta. Se queste cose le vedi alla tv fa un effetto, dal vivo è un’altra cosa. Ci sono case da rifare da zero.
(Giuseppe Ingrosso)
Fonte: Fol