Intervista a Sabrina Conti, moglie di Curci
Un passato di modella prima di dedicarsi a tempo pieno alla famiglia. Sabrina Conti dal 2008 moglie di Curci, mamma di Gianfranco e Gabriele , ci racconta Gianluca fuori dal campo di gioco. Dal suo recente passato, quello con la maglia giallorossa, fino ai giorni d’oggi a partire dalle recenti vacanze di Natale
“Siamo stati un paio di giorni a Montecarlo – racconta Sabrina – con alcuni amici. Dopo di che siamo andati a Bari dove abbiamo passato il Natale in famiglia, mentre il capodanno l’abbiamo trascorso a Roma. Diciamo una vacanza all’insegna della tranquillità”. Quando e come nasce il vostro incontro? “Il tutto risale all’estate del 2006 a Porto Cervo. Io lavoravo al Billionere mentre Gianluca era in Sardegna in vacanza, ci siamo incontrati dentro un locale e da li è nata la nostra storia. A settembre, una volta fatto ritorno a Roma, il rapporto si è via via consolidato fino a culminare nel matrimonio nel 2008. Posso dire che per me si è trattato di un vero e proprio colpo di fulmine”. Quindi il feeling si è creato fin dall’inizio… “Il nostro è un rapporto molto bello fin dai primi giorni. Per esempio quando ero a lavorare in Sardegna, Gianluca in più di un’occasione a sorpresa veniva a trovarmi. Come ho già detto una volta tornata a Roma la storia si è consolidata, cosi già da dicembre vivevamo praticamente insieme… Poi fin da subito è arrivata la voglia di avere un bambino per iniziare a costruire una famiglia e così è stato, visto che prima del matrimonio è arrivato Gianfranco.”. Hai deciso di seguire a Siena “Viaggiare è una cosa che mi piace tantissimo, cosa che ho sempre fatto per lavoro”. Di cosa ti occupi? “Prima del matrimonio facevo la modella”. E’ stata dura cambiare città? “Il cambio un po’ mi spaventava, però devo dire che qui a Siena mi sono trovata subito molto bene. La città è bellissima, l’asilo dei bambini è ottimo inoltre abitando in centro ho tutto quello di cui ho bisogno… Devo dire che mi trovo molto bene”. Con chi hai legato di più? “Con la moglie di Calaiò e la compagna di Terzi. Loro sono le ragazze che sento più spesso”. Gianluca a Roma ha vissuto momenti belli ma anche difficili. Importante è stato l’aiuto della famiglia… “Gianluca è un ragazzo straordinario…E’una persona che non si porta il “lavoro” a casa, diciamo che quando torna in famiglia lascia tutto fuori dalla porta. E’ come se si isolasse. A volte capita che voglia sfogarsi un po’ ed io sono pronta a sostenerlo ed ad ascoltarlo, anche se preferisco rimanere fuori dalle sue questioni lavorative. Certo che se necessità di qualche consiglio sono pronta a darglielo, di certo non mi tiro indietro…A Roma negli ultimi tempi non era più felice. Era giù di morale perché non giocava e a nessuno piace restare in panchina” Segui il calcio? “Lo seguo quando gioca Gianluca, altrimenti preferisco fare altro”. Per chi tifi? “Naturalmente per la squadra di mio marito (sorride, n.d.r.)”. Il momento più bello di Gianluca calciatore? “Uno solo? E’ difficile. Diciamo quando ha vinto la coppa Italia con la Roma, quando lo scorso campionato hanno centrato la salvezza con il Siena e quando è arrivata la prima chiamata in azzurro”. Invece il momento più bello della vostra storia? “Sicuramente le volte che ho scoperto di aspettare un figlio e di conseguenza quando sono nati i due bambini. Tra le altre cose questi momenti li abbiamo condivisi, visto che Gianluca mi è stato molto vicino assistendo ad entrambi i parti”. Che papà e che marito è Gianluca? “Diciamo che caratterialmente è molto diverso da me ed è anche per questo che andiamo molto d’accordo. Io sono più ribelle mentre lui è molto più tranquillo e taciturno, se ha qualcosa gliela devi tirare fuori con le pinze. E’ una persona molto buona, con un bellissimo carattere che non si arrabbia mai e a volte anche io fatico a capire come ci riesce. Anche con i bambini è sempre molto calmo, ha più pazienza di me. Forse perché ci passa meno tempo (sorride n.d.r.)”. E il suo rapporto con i bambini? “Direi ottimo. Per esempio quando il piccolo lo vede si dimentica di tutto il resto, di me, dei nonni ai quali è molto legato”. Chi cambia i pannolini? “Soprattutto io, a volte capita di discutere perché non gli piace molto… Preferisce giocare con i piccoli anche tutto il giorno. Però è una persona che a casa mi aiuta, anche se alcune volte non vorrebbe staccarsi dal divano. Quando scatta l’ora critica delle 19 ci dividiamo i compiti per soddisfare le esigenze dei due piccoli”. Il piatto preferito di Gialuca? “A lui piace tutto, in particolare la pasta. Diciamo che ama particolarmente le trofie”. E Sabrina come si comporta in cucina? “Me la cavo molto bene, diciamo che mi sono perfezionata con il passare del tempo” Quindi gli prepari le trofie? “Insomma, non tanto perché a me non piacciono granché. Però compenso con le lasagne, la carbonara e la matriciana. Anche se la pasta la mangiamo soprattutto quando Gianluca ha doppia seduta di allenamento, ovvero nei giorni in cui è più affamato. Comunque mi piace molto cucinare e come ho detto il tempo mi ha aiutato molto”. Come ti trovi a Siena? “Come ho detto prima molto bene. Abitando in centro ho tutto a portata di mano e per esempio non ho bisogno di prendere sempre l’auto. A livello di tranquillità, poi, nulla da dire, a volte forse è anche troppo. Quindi in alcuni giorni prendo la macchina e faccio un salto a Roma per staccare un po’. Inoltre ho fatto quelle due, tre amicizie che mi hanno aiutato molto”. I bambini quando vedono Gianluca allo stadio cosa dicono? “Gabriele è ancora troppo piccolo. Gianfranco, che è più grandicello, ha già fatto il suo esordio allo stadio. Un giorno è entrato in campo con il papà e tra le altre cose è scoppiato a piangere quando è dovuto andare via… Comunque anche lui ancora non capisce il calcio. Quando gli chiedo dove sta papà o che lavoro fa papà lui risponde molto semplicemente “a palla”. Mentre in tv preferisce i cartoni animati ad una partita di pallone”. Chi dei due farà il portiere… “Secondo me Gianfranco che già ora ha le mani grandissime…” Difficile il ruolo di mamma? “E’ senza dubbio molto difficile, soprattutto perchè non sai mai quello che è giusto e quello che è sbagliato. Per esempio quando capita di sgridarli ti viene il dubbio se hai fatto bene oppure no… Fare la mamma è un lavoro vero e proprio ventiquattro ore al giorno, che ti impegna dalla mattina fino alla sera, notte compresa. E’ un lavoro che chiede tanta ma tanta pazienza…”. Nel tuo futuro lavorativo cosa c’è? “A volte vorrei tornare a lavorare però per adesso non posso permettermi di fare nulla, perché devo seguire Gianluca. Quindi il suo lavoro è anche il mio, visto che la mia intenzione è quella di stare al suo fianco per non fargli mancare l’affetto della famiglia. Per il momento sto bene così, con la mia famiglia, i miei bambini che voglio seguire nella crescita".. www.gianlucacurci.it