Intervento di Andrea Sordi su Giorgio Perinetti

Perinetti?
Lo abbiamo atteso, lo abbiamo voluto, lo abbiamo abbracciato come un salvatore della patria. Nell’attesa si retrocesse. Ma non importava, era tornato Lui. Con Lui era tornato l’ottimismo, la certezza e, finalmente, la tranquillità di cose fatte per bene, da amici, da amici veri!

Il primo arrivo fu Conte. La “piazza” titubò (“ma non era “pelato” quando faceva il secondo a De Canio?”,”Che si trucca?”, “Speriamo bene!” Questi i commenti più ricorrenti), sperava in qualcosa di più clamoroso. Lui garantì. Maccarone, invece, sgombrò nottetempo e fece perdere le sue tracce, poi rinvenute a Palermo (ohibò!). Con mano sicura allontanò da Siena i tanti “gioielli” di Gerolin. Via Ghezzal, via Rosi, via Fini, via Jarolim, via il “Greco”, via Curci, via Iaialo, via qualche altro che ora mi sfugge, oltre ai giovani ceduti in prestito  alla Juve (motivo non chiaro!). Però neanche Lui riuscì a sistemare Paolucci, il costosissimo oggetto misterioso!

Tra i primi arrivò Carobbio, una garanzia assoluta! Subito dopo Mastronunzio: un po’ caro, bastava aspettare un paio di giorni e veniva gratis! Poi Kamatà, con quella cresta sembrava un galletto mugellese! Poi Coppola, il portiere ci vuole, “quello che abbiamo in casa vale poco”, sentenziò Lui. Poi Bolzoni, Marrone, Immobile, Vitiello, Farelli, Sestu, Troianiello (per averlo il Frosinone “dovette” accontentarsi di metà Sansone). L’ultimo giorno di mercato arrivò Brienza (un grande!) ed un improbabile centrale di difesa sempre dalla Reggina.

Per la verità la piazza voleva la testa di tutta la difesa e di qualche attaccante. Lui dette una delle sue proverbiali occhiatacce, la gente borbottò qualche cosa, ma accettò! Meno male! Perché se non c’erano loro….. Carobbio rapidamente sparì dal campo (aveva altri impegni!), Kamatà si rompeva a guardarlo, Troianiello si perse nelle sue fughe sull’out, Mastronunzio conobbe una crisi d’identità da lettino di psicanalista! Immobile? A metà campionato, mancando un traduttore simultaneo leccese/napoletano, andò a prepararci la spiaggia in Maremma e Paolucci, sdegnato dalla B, tornò in prestito alla Juve per dare una mano; semmai erano messi benino! Ottimo l’impatto del giovane Bolzoni, meno appariscente il più tecnico Marrone, una sicurezza Vitiello, combattente di tante battaglie su tutti i campi, positivo Sestu. Brienza una chicca! L’altro reggino a metà campionato tolse il disturbo, nessuno si stracciò le vesti, anche perché la cessione di Rossettini al Catania da Lui architettata era sfumata solo per qualche dettaglio!

Poi il ritorno in A, tra qualche incomprensione e “spifferi” che vedevano Lui in plancia di qualche presunta grande.

Conte, è storia recente, fu chiamato dalla Juve per vincere lo scudetto: MISSIONE COMPIUTA!! Come dire di no? La Piazza pensò: Conte alla Juve e qualche “cosa” al Siena. Preciso: Paolucci, già in comproprietà con la Vecchia Signora, tutto al Siena! Non male come inizio. Contestualmente arriva Mister Sannino, qualche dubbio, ma lo spessore morale del personaggio conquista tutti!

Non si era neanche cominciato e subito furono messe le mani avanti: “mercato difficile”, “la crisi economica morde”, “scordiamoci i giocatoroni”, ecc., ecc.

Si chiude per Destro, nessuno salta, come quando arrivò Mississippi nell’Oca! Il ritorno di Belmonte dal Bari appare una scatola cinese, tanti sono i concambi, gli “swaps” e le “options”. Ad un certo punto arriva a titolo definitivo Gazzi, Ghezzal se ne va anche lui definitivamente, in “groppa” al Siena rimane Kamatà che poi finirà nella B francese, grosso modo a gratis! Comunque primo allenamento: Belmonte si rirompe e praticamente non si vedrà più. Da Bari sembrerebbe sul punto di arrivare Gillet, si dice che al Presidente non piaccia, si tratta, sempre con il Bari (sarà una fissazione?) per Masiello. Metà del suo cartellino costa una tombola, ma è un’altra garanzia assoluta! Sembra che sempre Mezzaroma abbia detto “niet”, Lui si imbroncia, si impermalisce e va “da chi sa Lui”, ma questa volta non trova comprensione e, quello che più conta, neanche i “fulminanti”. Torna con la coda tra le gambe e deve soggiacere alle “bizzarrie” del Padrone. Costruisce la squadra con doveroso zelo, ma, forse, senza passione. Agli intimi confida: ”questa squadra è più debole di quella affidata a Simoni” E’ tutto dire!. In effetti qualche dubbio lo lascia. Un portiere giovane, mai visto, proveniente dalla Serbia, peraltro in prestito secco dall’Udinese, sette, diconsi sette, centrali di difesa, un centrocampo buono ma numericamente limitato, un attacco con diversi punti interrogativi ed una schiera di giocatori in surplus che neanche Lui riesce a collocare. Alla chiusura del mercato riesce a fare il “colpaccio”: dal Palermo arriva Gonzales, si quello che era a Novara, la nostra “bestia nera” (… neanche poco!), in prestito con diritto di riscatto obbligatorio se il Siena si salva. Ci siamo salvati!

A gennaio qualche altra “operazioncina” (una anche biennale).

Il Siena fa un signor campionato ed una splendida Coppa Italia. La Vecchia Guardia non tradisce e Sannino è veramente un grande con una squadra nella quale ( tra i nuovi) brillano solo Destro, Gazzi e Brkic (strana, comunque, la sua patologia e strano che non si sia mai visto in precampionato!), poi rilevato dal mostruoso Pegolo. Gli altri? Mi piacerebbe tanto che Lui se li portasse a Palermo, facendo a Zamparini lo stesso regalo che ha fatto a noi con Carobbio (ma se rimaneva il Greco non era meglio? Almeno giocava “solo” a calcio!) e, c’è mancato poco, con Masiello.

Ora dovremo pensare un Siena senza Lui. Lui, ha la nostra comprensione, ha fatto “la scelta di vita”, è tornato a casa dagli affetti più cari dopo lungo peregrinare.

Lui se n’è andato, ma, guarda  caso, se n’è andato anche “chi sa Lui”.

Andrea Sordi